Niente visite dei parenti nei festivi nelle due case di riposo di Aspef a Mantova
Le proteste delle famiglie che lamentano troppe restrizioni, Baschieri di Forza Italia chiede all’assessore Caprini di rimuoverle. Il presidente di Aspef, Genovesi spiega i motivi: «Personale insufficiente e regole anti-Covid ancora in vigore»
Case di riposo Luigi Bianchi e Isabella d’Este di Mantova blindate in occasione della Pasqua. Il che significa che nessun parente ha potuto far visita al congiunto ospite in una delle due Rsa gestite da Aspef. Non solo. Le visite sono vietate nei giorni festivi e consentite soltanto tre giorni alla settimana, previo accordo con le coordinatrici dei vari reparti, e in fasce orarie prestabilite.
Le restrizioni
La denuncia arriva dal consigliere comunale di Forza Italia, Pierluigi Baschieri, che l’ha trasformata in un’interrogazione rivolta all’assessore al welfare Andrea Caprini. «Alcuni parenti di persone ricoverate alla Luigi Bianchi _ spiega l’esponente azzurro _ si sono rivolti a me per segnalarmi queste restrizioni avvenute durante la Pasqua e che si ripetono anche le altre domeniche, e che appaiono ingiustificate e lesive dei diritti degli anziani stessi». Baschieri sottolinea che «in nessun’altra residenza sanitaria per anziani in provincia di Mantova si vieta ai parenti di portare un saluto ai propri cari nelle giornate festive oppure si limita le visite a sole tre giornate durante la settimana». E chiede all’assessore di rimuovere il divieto di visitare i parenti la domenica e il limite delle tre giornate.
Le regole
Baschieri chiede anche se queste regole siano state imposte dalla direzione di Aspef o se siano riconducibili esclusivamente a «cattive prassi imposte da alcune coordinatrici infermieristiche a causa di carenza di personale sanitario nelle giornate festive». All’assessore chiede anche di prendere provvedimenti «politici o disciplinari» verso chi «ha limitato senza giustificazioni alcuna la libertà di far visita ai propri cari». Il presidente di Aspef, Filippo Genovesi, conferma le restrizioni applicate nelle due case di riposo, «dovute sia a mancanza di personale, sia alle norme anti-Covid che da noi sono ancora in vigore», aggiungendo che «mai nessuno si è lamentato con noi, nemmeno quando facciamo gli incontri periodici con i parenti».
La mascherina
E spiega: «Sia gli ospiti che i parenti, durante le visite, devono tenere la mascherina, ma di domenica non abbiamo il personale a sufficienza per controllare. Per Pasqua i parenti non hanno potuto far visita ai loro congiunti, ma il giorno prima, il sabato, abbiamo fatto una festa aperta a tutti. Inoltre, quando ci sono le visite, il 90% degli ospiti viene trasferito in un altro piano per incontrare i parenti, visto che non è possibile consentire a tutti di accedere alle stanze perché non abbiamo le coordinatrici in servizio. Ci mancano anche gli spazi per consentire le visite tutti i giorni a tutti gli ospiti. Comunque _ conclude il presidente _ stiamo studiando il modo di ripristinare le visite domenicali».
Alla casa di riposo monsignor Mazzali, gestita dall’omonima Fondazione, «per le visite, domeniche comprese, vige la regola del pari o dispari a seconda del numero del letto dell’ospite _ spiega la presidente Mara Gazzoni _ Questo per evitare assembramenti. Per le feste come Pasqua, Natale, 25 Aprile e altre le visite sono sempre aperte».