Parco fotovoltaico alle Vignole, manca solo l’ok del Comune
foto da Quotidiani locali
L’isola delle Vignole potrebbe diventare un modello sotto il profilo delle energie rinnovabili in Laguna: un progetto di una serra di 400 metri quadrati di pannelli fotovoltaici non solo è pronto, ma potrebbe essere realizzato nel giro di poco tempo se solo il Comune desse l’autorizzazione, attesa da sei mesi.
Il costo sarebbe pari a zero perché molte aziende si sono rese disponibili a sostenere il sogno dell’associazione Veras di piantare i semi per costruire una Cer, ovvero una comunità energetica rinnovabile. Con questa espressione, introdotta dall’Europa, si intende un gruppo di cittadini che condivide l’energia elettrica rinnovabile in una determinata area, ma per Veras non è solo questo.
«Abbiamo ricevuto la concessione dal demanio marittimo di quattro ettari di isola abbandonati da 40 anni grazie al progetto di realizzare un parco pubblico agro-ambientale dove coltivare orti senza additivi chimici, realizzare percorsi didattici, offrire posti di lavoro, a partire dalla manutenzione del verde, e trasmettere alle nuove generazioni l’importanza della Laguna e del rapporto con l’ambiente» spiega Luigi Di Prinzio, già professore all’Università Iuav, ora in pensione. Oggi alle Vignole ci abitano una cinquantina di persone che, insieme alle imprese che operano nell’isola, beneficerebbero del progetto della serra delle rinnovabili.
Ma andiamo con ordine. Nel 2021 Di Prinzio, il presidente attuale dell’associazione Carlo Zangrando, la vice Ombra Renzini, l’ingegnere ambientale Giorgio Sinapi e il tesoriere Tonino Ercolano ottengono la concessione dal demanio. Oggi i soci sono 120. In mezzo agli orti dove sbucano per adesso carciofi e pomodori, ci sono delle tende utilizzate per la didattica ai bambini che hanno aderito al progetto Prada e Unesco. Tra secolari alberi di Bagolaro e la foresta di bambù ci si imbatte in piccole costruzioni in legno realizzate dai futuri architetti dell’Università di Berlino. Camminare qui è tutta una sorpresa. Qua e là spuntano le briccole decorate dall’artista australiano Biggibilla, mentre se ci si siede e si fa silenzio, non mancano i fagiani e il passaggio di tanti altri uccelli. Insomma, il posto incanta chi varca la soglia del parco, ma il problema è che da sei mesi qualcosa si è inceppato negli uffici dell’amministrazione.
La spinta alle rinnovabili è partita dall’Europa nel 2018 con la direttiva Red II che introduce il concetto di producer, ovvero del cittadino consumatore e produttore di energia, ma solo nel febbraio 2024 in Italia sono usciti i decreti attuativi. Per questo l’associazione Veras vuole concretizzare al più presto il progetto che potrebbe prendere forma in un paio di mesi.
Se si partisse adesso con il bel tempo già a inizio estate si potrebbero vedere i primi risultati. «La forza del progetto sta nel dimostrare che un piccolo gruppo di cittadini può davvero cambiare le cose» conclude Di Prinzio. «Le comunità energetiche ti portano a diventare sempre più responsabile dell’ambiente e dell’utilizzo dell’energia e a sviluppare ancora di più un rapporto di rispetto con la natura che ci circonda».