Vigilantes contro occupazioni e spaccio: sperimentazione Ater al quartiere Pertini di Mestre
Il quartiere Pertini chiede più sicurezza e lo fa mettendo in atto il progetto Città Si-Cura, che prevede controlli appiedati delle guardie private ingaggiate dall’Ater ai quali prenderanno parte i cittadini, debitamente formati. Una modalità di azione che l’Agenzia ha già sperimentato alla Nave di Altobello, e che sta dando risultati in termini di presidio del territorio e degli appartamenti. Promotori sono Ernesto Brun, che ne è anche l’ideatore, Don Natalino Bonazza, parroco del Corpus Domini, l’edicolante Stefano Trovò, il farmacista Nicola Bonfanti e Giorgio Rocelli, Presidente del Comitato Pertini.
Ater ingaggia la vigilanza
«Si tratta di un’attività che abbiamo già intrapreso ad Altobello, dove abbiamo assunto delle guardie giurate, che paghiamo noi, con il compito di eseguire controlli mirati due volte giorno. E devo dire che funziona, perché ci sono meno occupazioni abusive e meno presenze di spacciatori all’interno dei garage del complesso residenziale. Una divisa che gira non è certo la soluzione, ma è un deterrente. Lo stesso modello vorremmo applicarlo nel quartiere in collaborazione con cittadini e le forze dell’ordine». Nel rione Pertini – spiega il presidente Ater Fabio Nordio – il fenomeno delle occupazioni non è in aumento, ma lo è nel resto del territorio.
«Nel complesso su 11mila alloggi, ne abbiamo 204 di occupati abusivamente. L’obiettivo è arrivare a zero, ma i tentativi di occupazione sono in aumento. Venerdì ne abbiamo sventato uno al Circus grazie ai carabinieri e ai residenti, i quali ci hanno segnalato che alcune persone stavano sventrando una porta. Le occupazioni non hanno colore o etnia, sono perpetrate da persone che ritengono di saltare la fila e sottrarre un diritto a un’altra persona. Spesso quando presentiamo denuncia querela alla Procura, il reato viene derubricato con la giustificazione dello stato di emergenza, un’interpretazione della norma che andrebbe cambiata».
Prosegue: «I controlli saranno messi in atto dai vigilantes, che andranno formati, in collaborazione con i cittadini, i quali verranno coinvolti perché accompagneranno le guardie nelle zone più a rischio rispetto ad alcuni tipi di reati». Il percorso si snoderebbe lungo via Camporese- Gagliardi, parte terminale quartiere.
Il patto con la cittadinanza
Il progetto Città Si-Cura prevede un patto di collaborazione tra i proponenti e l’assessorato alla Sicurezza, la Prefettura e l’Ater per aumentare la rete di sicurezza urbana, proprio sulla scorta dei furti, la recrudescenza della microcriminalità, lo spaccio.
Sarà aperto uno “spazio di ascolto del cittadino” dove accogliere le segnalazioni, un tavolo di confronto col comune e incontri tecnici con la Polizia locale, per imparare a segnalare nel modo più corretto le “situazioni sospette” attraverso una catena telefonica e di videosorveglianza, ma anche le App. «La sicurezza partecipata dai cittadini» spiega l’assessore alla Sicurezza, Elisabetta Pesce «è sempre un plusvalore».