Aggredita da sorella e cognato a Mirano: i due a processo per lesioni
In compagnia del marito aveva aggredito la sorella, provocandole lesioni guaribili in 30 giorni. Motivo scatenante l’aggressione: l’accusa di volerle sottrarre parte dell’abitazione di proprietà dell’anziano zio.
Venerdì la donna e il marito sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di lesioni aggravate.
Il fatto era accaduto il 6 ottobre 2022. La vittima dell’aggressione, ora tutelata dall’avvocato Stefano Tigani, da qualche tempo viveva con la figlia nella casa dell’anziano zio di 95 anni in via Luneo a Mirano. Quel giorno si era accorta che qualcuno stava bussando insistentemente alla finestra e alla porta. Il tempo di guardare e capisce che lì fuori ci sono la sorella e il cognato che stanno gridando.
I due hanno intimato alla donna di aprire altrimenti avrebbero spaccato la finestra e sarebbero comunque entrati. Il cognato passa alle vie di fatto: con uno spintone riesce a entrare in casa.
A quel punto scoppia un furibondo litigio e si passa alle vie di fatto.
La donna viene spinta contro il muro, batte la testa e la schiena e cade a terra. Viene chiamata l’ambulanza e la donna viene portata in ospedale dal 118: le viene diagnosticato un trauma cranico e un trauma alla schiena e successivamente le verrà anche riconosciuta una invalidità del 10%.
Scattate le denunce per aggressione e lesioni, l’avvocato Stefano Tigani ha chiesto 37 mila euro come risarcimento.
Il motivo scatenante l’aggressione sarebbe stata la paura, da parte dei due, che la sorella volesse circuire in qualche modo l’anziano zio con cui era andata a vivere e che l’avesse portato o avesse intenzione di portarlo dal notaio per disporre delle sue sostanze a loro danno.
«Ovviamente» racconta l’avvocato «nulla di tutto ciò era successo».
Venerdì è stato disposto il rinvio a giudizio della sorella e del cognato davanti al Gup Sonia Bello, con l’accusa di lesioni aggravate. L’udienza è stata fissata per il 25 settembre prossimo.