Mancano autisti, l’Atvo costretta a tagliare le corse: disagi e proteste
Manca il personale, Atvo alla ricerca di autisti. Anche nell’azienda trasporti del Veneto orientale, dove un tempo c’era la coda per un posto alla guida dei mezzi pubblici, il personale scarseggia e le richieste di un posto di lavoro non arrivano più, se non con grande fatica. In questi giorni è stata soppressa sul litorale una linea urbana dell’Atvo proprio per questo motivo.
Dovendo affrontare, infatti, la mancanza di personale, si è scelta la sovrapposizione con la linea 23 Jesolo – Punta Sabbioni, indirizzando tutti i passeggeri su quest’ultima tratta. Una scelta che ha provocato conseguenze insostenibili per i passeggeri ammassati nei mezzi e il personale sottoposto a stress ulteriore e tensioni, causando disagi sia per gli utenti che per i dipendenti dell’azienda, con situazioni di difficoltà continue e il rischio di aggressioni fisiche e verbali nei confronti degli autisti. Il problema sarà superato probabilmente con la fine delle scuole, quando molti autisti saranno dirottati nuovamente sulle linee carenti e anche questa denunciata dai sindacati potrebbe essere presto ripristinata, come auspica anche l’amministrazione comunale di Jesolo.
La ricerca di personale è, però, un problema serio anche per un’azienda che questo problema non lo ha mai avuto fino a pochi anni fa. Un autista viene assunto con concorso a 1400 euro mensili. Con straordinari e qualche sacrificio può arrivare a 2 mila euro al mese.
«Eppure, dopo il Covid», analizza il presidente dell’Atvo, Fabio Turchetto, «qualcosa è cambiato anche da noi. La gente non chiede più lavoro come una volta e francamente non me lo so spiegare. Abbiamo 300 autisti circa in tutto il territorio di nostra competenza, Veneto orientale fino a Mestre, adesso in 12 si stanno facendo la patente per entrare a lavorare nella nostra realtà, quattro sono donne. Ma ci vorrebbero almeno altri 20 autisti per essere davvero tranquilli in azienda.
Non rispondo alle denunce di un sindacato che sovente fa politica su certi problemi. La linea soppressa in questione potrà essere ripristinata e molti degli ostacoli superati alla fine delle scuole quando gli autisti potranno essere indirizzati dove c’è più bisogno, ad esempio sul litorale». «Ma dobbiamo affrontare la questione personale in un contesto diverso» conclude il presidente Turchetto, «che è quello in cui i giovani e in generale chi dovrebbe lavorare non lo fa.
Nel nostro caso, ad esempio, molti arrivano e si informano. Vogliono sabato e domenica liberi e quando vengono a sapere che questo non è possibile ci pensano e non si fanno più vedere. È un disagio che tutte le aziende stanno vivendo e credo debba essere affrontato seriamente anche a livello nazionale». — © RIPRODUZIONE RISERVATA