Architetto di Suzzara muore a 43 anni: aveva scoperto il tumore in seguito a un incidente

Cordoglio a Suzzara per la prematura scomparsa di Laura Scaravelli, 43 anni, architetto, conosciuta e stimata per la sua professionalità e umanità. I funerali si svolgono lunedì 14 novembre alle 9.15, partendo dall'abitazione di strada Bettine 2 per la chiesa e il cimitero di Brusatasso. La famiglia ha chiesto di non inviare fiori ma di devolvere eventuali offerte al reparto oncologico dell'ospedale “Montecchi” di Suzzara.

Laura ha scoperto la malattia a seguito di un grave incidente stradale avvenuto l'8 gennaio dello scorso anno in via Cattanea, sulla strada provinciale che collega Gonzaga a Reggiolo, nel Reggiano, dove perse la vita Antonio Fumarola, all'epoca 52enne, dipendente Daikin di Polesine di Pegognaga ed ex direttore della sala Bingo del “Due Stelle” di Reggiolo.

Laura Scaravelli, nel suo lavoro di architetto, era sempre alla ricerca di materiali ecosostenibili, essendo una grande amante della natura. Era infatti convinta dell'importanza di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e per questo cercava di proporre soluzioni innovative e materiali ecologici per garantire la tutela dell’ambiente e lo sviluppo di un’economia più consapevole. Laura inoltre, proprio per l'amore per le piante, si arrabbiava quando leggeva o sentiva che alcune amministrazioni comunali decidevano l'abbattimento di alberi. Per sua natura invece di assumere farmaci per curare qualche malanno propendeva per l'omeopatia. Ma non è stato così per curare il grave male che la stava aggredendo.

«E' stata sottoposta a varie cure chemioterapiche per tentare di bloccare le cellule maligne - ha detto il padre distrutto dal dolore – Le analisi sembravano aver dato esito positivo ma poi c'è stata una ricaduta. Ci mancherà il suo bel sorriso». Tantissime le testimonianze di affetto e vicinanza giunte in queste ore ai familiari. Laura lascia nel dolore il papà Alberto, la mamma Gabriella, le sorelle Elena e Stefania. Un ringraziamento particolare è stato rivolto dalla famiglia al dottor Michele Carrillo e al personale medico ed infermieristico del reparto oncologico dell’ospedale suzzarese.