I residenti contro il sottopasso di Porta Cerese a Mantova: «Niente tunnel, fermate i Tir»
Comincia la battaglia di Te Brunetti contro il sottopasso di Porta Cerese. Quattordici residenti si sono rivolti all’avvocato Claudio Arria per chiedere il rispetto delle ordinanze comunali e della Provincia che da anni vietano il transito del traffico pesante lungo via Parma e per sollecitare anche l’installazione, da parte dell’amministrazione di via Roma, delle videocamere per meglio controllare l’applicazione dei divieti.
«Non ne possiamo più di rumori e inquinamento, la nostra qualità della vita sta peggiorando giorno dopo giorno» denunciano. È la prima scaramuccia di quella che si prefigura come una lunga disputa che ha come bersaglio grosso il sottopasso di Porta Cerese che dovrebbe fluidificare il traffico in entrata e in uscita dalla città, in uno dei nodi più delicati per la circolazione cittadina.
«Il Comune – ricostruisce Arria – emanò nel 2002 la prima ordinanza che vietava il traffico pesante in via Parma e in via Brennero. Poi nel 2008 la Provincia ne emanò un’altra che vietava il transito in maniera permanente nel tratto tra il rondò di via Donati e piazzale di Porta Cerese e tutta via Brennero. I miei assistiti, però, sostengono che le ordinanze non vengono fatte rispettare e che il traffico pesante continua a passare davanti alle loro case. I camion cominciano a passare già tra le tre e le quattro di mattina, e questo è molto fastidioso».
Di qui la diffida, inviata anche alla Provincia e alla Questura, per far rispettare i divieti, «magari con l’installazione di videocamere – dice il legale – da Cerese e fino al casello di Mantova nord, in entrambe le direzioni».
La polizia locale ha già risposto ai residenti ma, secondo loro, in maniera insoddisfacente. I battaglieri abitanti riflettono a voce alta: se il sottopasso di Porta Cerese, sostengono, è pensato per far passare altri mezzi pesanti, che senso ha? Si potrebbe, invece, pensare a progetti alternativi, magari anche più costosi ma necessari, per fare in modo che il traffico bypassi la città.
Il futuro tunnel avrebbe una strada che si affiancherebbe all’attuale via Parma, ma passerebbe più sotto, dove oggi c’è la ciclabile e, quindi, avvicinerebbe il traffico alle case.
Il Comune, richiesto di un commento sull’iniziativa dei residenti, si limita a rispondere con la lettera che il comandante della polizia locale ha inviato loro in risposta alla diffida: in essa si ricorda che nel 2021 sono stati sanzionati 50 autotrasportatori che transitavano su quelle strade vietate, per un importo di 7.853 euro e 65 punti tagliati dalle patenti, in linea con l’anno precedente. E si assicura che i controlli verranno intensificati.