In arrivo a Mantova il liceo del Made in Italy
L’ipotesi di avviare il nuovo corso è al vaglio dell’istituto Galilei. Accoglienza tiepida tra i presidi mantovani della riforma di tecnici e professionali: «Servirebbe più tempo». Al Bonomi Mazzolari nasce il polo moda
Il liceo del Made in Italy, la novità dell’istruzione pubblica introdotta dal ministero con una nota pubblicata negli ultimi giorni di dicembre, potrebbe trovare posto già dal prossimo anno scolastico anche nell’offerta formativa mantovana. L’istituto superiore Galilei di Ostiglia, che già ha adottato dallo scorso anno la formula quadriennale del liceo delle scienze applicate per la transizione ecologica digitale, ha convocato per i prossimi giorni il collegio docenti per valutare questa opportunità. Il collegio valuterà anche se aderire alla riforma dei tecnici e dei professionali che prevede la riduzione a quattro anni del corso di studio.
«Opportunità utile»
La preside del Galilei, Lucia Scolaro, crede molto nel nuovo liceo. «È sicuramente nelle nostre corde – osserva – quando c’è la possibilità di introdurre una novità formativa credo sia importante valutare seriamente la possibilità di approfittarne. Un liceo del Made in Italy sarebbe un’opportunità in più per i giovani e per il territorio. Naturalmente sarà il collegio docenti a decidere. Per quanto riguarda l’adesione alla riforma dei tecnici, sarà necessario un ragionamento più articolato. Ne discuteremo e prenderemo una decisione condivisa nei prossimi giorni».
A rendere ancor più interessante il nuovo indirizzo liceale è la circostanza che proprio quest’anno l’Università di Brescia ha attivato a Mantova il corso di laurea magistrale in Marketing per il Made in Italy.
Poco tempo a disposizione
Il ministro all’istruzione e al merito Giuseppe Valditara ha formalizzato la nascita del nuovo indirizzo liceale alla fine dello scorso dicembre. Anche l’approvazione della riforma degli istituti tecnici e professionali, approvata dal Consiglio dei ministri in settembre, è arrivata alle Camere a fine dicembre. I tempi concessi alle scuole per aderire sono stretti: entro metà gennaio.
Considerando che la riforma comporta anche modifiche nelle materie e prevede un collegamento con gli istituti tecnologici post diploma (nel Mantovano c’è l’Its agroalimentare), molte superiori hanno ritenuto di non proporsi. Almeno per quest’anno.
«Servirebbe più tempo per predisporre un progetto concreto – osserva la dirigente dell’Is Fermi, Marianna Pavesi – in questo periodo stiamo lavorando molto su progetti per accedere ai fondi del Pnrr». Anche Alessandro Cau, dirigente del tecnico Mantegna e reggente del professionale Sanfelice di Viadana, è sulla stessa posizione. «Un tema complesso e importante come questo richiede informazioni dettagliate _ dice _ ridurre di un anno significa anche aumentare i già pesanti orari scolastici e ridurre il numero di cattedre. Per ora non aderiamo».
Polo moda al Bonomi
Al professionale Bonomi Mazzolari di città, l’adesione alla riforma è il frutto di un progetto studiato da almeno un anno: il polo moda. Il dirigente Roberto Capuzzo, aveva anticipato la novità a fine dicembre: «Partecipiamo a un bando ministeriale per istituire un corso di moda di quattro anni, mentre i nostri adesso sono di cinque, ma con la possibilità di accedere ai due anni dell’Its della moda Machina Lonati di Brescia. Nella nostra iniziativa saranno coinvolti Forma, il Cfp Aslam di Milano, l’Its bresciano e le imprese Lubiam, Corneliani, Castor, Aimée atelier, Olmar e Centro servizi della calza di Castel Goffredo».