Aggressione ai controllori Apam, il prefetto di Mantova: prenderemo provvedimenti
Gerlando Iorio accoglie la richiesta inoltrata dai rappresentanti sindacali e sottoscritta da una sessantina di dipendenti: «Presto un vertice operativo sulla problematica». Il personale: «Siamo in balia di un gruppo di ragazzini»
L’aggressione ai controllori dell’Apam avvenuta martedì in corso Libertà, con un dipendente finito al pronto soccorso, è l’episodio culminante di un clima di tensione che regna da tempo sui bus in servizio in città. Lo dicono i rappresentanti della sicurezza dei lavoratori, Stefano Magro (Uil), Sandro Anteini (Cgil) e Guido Cappa (Cgil), in un esposto per chiedere aiuto al prefetto Gerlando Iorio e al questore Giannina Roatta. Il documento, firmato da una sessantina di dipendenti di Apam, riferisce che «da diversi mesi la sicurezza in corso Libertà (capolinea) e nella zona di Lunetta, è peggiorata a livelli esponenziali. Ci troviamo in balia di gruppi di minorenni, e non solo, che oltre a non pagare il biglietto si comportano in modo sempre più molesto e lesivo nei confronti di autisti e utenti».
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I timori dei lavoratori
La petizione, che si basa sulle segnalazioni raccolte tra i dipendenti, spiega che questi gruppetti lanciano «insulti e vessazioni nei confronti dei lavoratori e soprattutto delle lavoratrici» e che tra gli operatori inizia a prendere piede il timore che la situazione possa degenerare. «Secondo noi è necessario un incontro con le parti _ scrivono i tre sindacalisti_ per potervi fornire un quadro più ampio e preciso e poter di comune accordo valutare soluzioni concrete». L’esposto è comunque piuttosto preciso nel descrivere le ragioni alla base della richiesta di un incontro urgente. In particolare riferisce che sono soprattutto le dipendenti ad essere prese di mira «con atteggiamenti sempre più aggressivi nei loro confronti, tanto che ad esempio alcune colleghe in servizio sulla linea CC (la Circolare) sono costrette ad aspettare l’orario di partenza della corsa da una fermata distante dal capolinea di corso Libertà per evitare problemi. Ma è tutto il personale ad aver paura a venire al lavoro».
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Il prefetto interviene
Il prefetto Iorio accoglie la richiesta. «Sono assolutamente d’accordo sul riconvocare il tavolo su questa problematica _ dice alla Gazzetta _ più di una volta, in passato, mi sono incontrato con azienda e lavoratori, assieme alle forze dell’ordine e le altre istituzioni interessate, per valutare quali tipi di intervento applicare. Oltre a un maggior controllo da parte delle forze di polizia, era stato deciso di dotare i mezzi di forme di difesa passiva (le telecamere interne, ndr). Episodi gravi come quello avvenuto martedì richiedono un aggiornamento. Tra l’altro questo avviene in un periodo in cui la sospensione del treno Mantova-Bozzolo e il ricorso ai pullman, può spingere parte dell’utenza ad utilizzare di più i mezzi Apam».
Intanto il consigliere regionale della Lega, Alessandra Cappellari, parla di grave episodio e chiede «come sostiene Apam, più collaborazione e presenza nelle zone sensibili di polizia locale e forze dell’ordine». Anche il responsabile sicurezza di Fratelli d’Italia, Luca De Marchi, interviene proponendo «l’installazione di tornelli sui bus».
Vertice con la direzione
Ieri mattina i responsabili per la sicurezza hanno incontrato la direzione dell’azienda. Dal confronto è emersa una comune preoccupazione per la sicurezza del personale e degli utenti. L’aumento di controlli sui mezzi è una conseguenza dell’impennata dei casi di mancato pagamento del biglietto.
Orari e linee rischiose
«Le ore più a rischio sono quelle dopo le 17. Le corse più calde sono le linee 6 (Formigosa-Angeli), la 4c e 4t (Due Pini-Lunetta-Virgiliana), la 12 (Libertà, Sordello, Lunetta, Boma) e la 5 (Verzellotto, Angeli, Valsecchi, ospedale)». È quanto raccontano autisti e controllori dell’Apam circa i rischi di litigi e confronti pesanti con passeggeri senza biglietto. Come accaduto con l’aggressione sul 5 in corso Libertà. Il controllore che ha ricevuto una violenta ginocchiata mentre cercava di fermare il giovane senza biglietto che aveva attivato l’apertura della porta del bus per scappare, ha avuto 4 giorni di prognosi. Il giovane faceva parte di un gruppo a bordo del bus. Tutti adolescenti. Quando due dipendenti lo hanno inseguito per strada, sono stati circondati da altri ragazzi che con fare minaccioso li hanno spinti a desistere.