Nasce un comitato per difendere i laghi di Mantova
I pescatori mantovani proseguono la loro battaglia contro le novità introdotte lo scorso ottobre dalla Regione. Novità che di fatto danno carta bianca alla pesca del siluro e al business che a questa è legato, quello cioè dei pescatori stranieri che vengono sui nostri laghi, alloggiano in strutture a ridosso dell’acqua pensate apposta per loro e si dedicano alla caccia al mostro. La battaglia dei pescatori mantovani prosegue con una raccolta firme (già arrivata a quota 350) e soprattutto con la creazione di un comitato, che dovrebbe chiamarsi “Lago vivo”.
Nei giorni scorsi c’è stato un incontro, con il presidente della Fipsas provinciale Umberto Pavesi e una delegazione dei pescatori che richiedono il ritiro del decreto della Regione numero 16730 del 27 ottobre 2023. L’assessore comunale, pur non essendo parte in causa, si è fatto promotore dell’incontro.
«Spiace dover prendere atto – dicono Roberto Cominotti, Alessandro Gagliarde, Paolo Fiorini, Claudio Giova e Gianfranco Burchiellaro – che di fronte alla nostra disponibilità a ricercare correzioni condivise vi sia stata una netta chiusura a qualsiasi modifica. Nessun chiarimento è stato dato in relazione all’ordinanza che sancisce il divieto di commercializzazione e di consumo alimentare dei pesci del lago Superiore. Nulla è stato precisato da Pavesi sulla necessità di aumentare i controlli per contrastare pratiche illecite di cattura e commercializzazione già vietate dalla legge e perseguibili penalmente. Nulla ci è stato risposto in relazione alla quota di 30 euro che ogni anno ogni iscritto alla Fipsas paga proprio per garantire il ripopolamento delle acque che per 10.000 iscritti dichiarati dal presidente ammontano a 300.000 euro all’anno».
Il fronte dei pescatori
Caldissimo è il tema delle esche vive, tradizionalmente usate per pescare luccio e persico trota: «Nessuna giustificazione - attaccano i pescatori - è stata data in relazione al divieto di pesca con esche vive, salvo le anguille utili alla pesca ai siluri, che come tutti sanno vengono catturati per essere poi rilasciati, autorizzando invece la pesca con artificiali ben più pericolosi per la sopravvivenza dei pesci».
Il business
I pescatori criticano aspramente Pavesi, che durante l’incontro avrebbe fatto riferimento ai soldi spesi dai tedeschi sul territorio per pescare i siluri: «È evidente che il turismo (anche di pesca sportiva) rappresenta una delle grandi risorse di Mantova e che tutto quello che va nella direzione della sua promozione deve essere sostenuto da tutti e noi per primi. Ma dalla promozione turistica alla esclusione dei mantovani dalla pesca tradizionale nei loro laghi ne passa di acqua. Sarebbe come dire che per attrarre i turisti tedeschi dovremmo impedire ai mantovani di entrare al Ducale o al Te. Ma coniugare necessità ed esigenze diverse è il compito principale delle istituzioni».
La proposta
Ecco poi una proposta: «Suddividere le acque in zone ben definite. Zone di ripopolamento nelle quali la pesca sia vietata 365 giorni all’anno, zone di pesca libera e zone dedicate alle gare».