Export in Russia e Ucraina, Mantova in controtendenza 

foto da Quotidiani locali

Sono passati due anni dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e in questo arco di tempo si sono registrate forti turbolenze nei mercati che hanno intensificato il clima di incertezza per le imprese: la caduta della domanda conseguente alla guerra e le sanzioni hanno pesantemente ridotto le esportazioni dirette verso i due paesi in conflitto. Balza quindi subito all’occhio il trend positivo in controtendenza rispetto alle altre province lombarde delle esportazioni mantovane verso Russia e Ucraina nel 2023 rispetto al 2021 così come emerge dall’analisi dell’elaborazione realizzata dall’osservatorio Mpi Confartigianato-Lombardia su dati Istat.

I dati

Nel confronto con le altre principali regioni il trend dell’export verso i due paesi in conflitto nei primi 9 mesi del 2023, rispetto lo stesso periodo del 2021, porta la Lombardia, con un -31,5%, a posizionarsi in quinta posizione dopo Lazio, Piemonte, Toscana e Friuli-Venezia Giulia. Nella dinamica export tra il primo e terzo trimestre 2021 e il primo e terzo trimestre 2023, si registra invece per le imprese mantovane un aumento del 21,6% che nel confronto con le altre provincie lombarde si tratta del dato migliore, ed anche allargando la comparazione alle venti maggiori provincie per export, i dati mantovani sono in controtendenza. In Lombardia, Bergamo e Milano fanno registrare rispettivamente un – 41,4% e un – 40,7 %. Non va meglio fuori regione con Torino a - 67,1%, Modena a - 48,7% e Firenze a - 41,4%. Tra i positivi troviamo, invece, Pavia a +2,8%, Verona a +3,4% e Ancona a +5,9%. Molto distanziata, appunto, Mantova con +21,6%.

Le Pmi resistono

Per Francesca Chizzolini, direttrice di Confartigianato Mantova, «le nostre aziende resistono, questi dati ne sono la dimostrazione. Si registra una maggiore duttilità delle piccole imprese, in grado di adattarsi con grande velocità alle evoluzioni di mercato e agli scossoni degli scenari internazionali. L’elasticità adattiva delle piccole e medie imprese, infatti, consente al sistema nel suo complesso un adeguamento meno traumatico, facendo particolare perno sulle realtà che contano tra i dieci e i cinquanta dipendenti». Resta comunque il fatto che, ricorda «il sistema, seppur in grado di resistere alle contingenze negative, ha necessità di essere supportato con sostegni adeguati a misura delle imprese artigiane. Questa convinzione deriva anche da un’analisi allargata, oltre i confini provinciali, dell’elaborazione dell’Osservatorio». Ai dati negativi delle altre provincie «possiamo aggiungere - prosegue la direttrice - l’aumento del 32,9% a dicembre 2023 dei prezzi al consumo di elettricità e gas rispetto a dicembre 2021, oppure la riduzione della domanda di credito del 6,1% a settembre 2023 su base annua». Per quanto riguarda il futuro c’è cauto ottimismo «consapevoli, però, che il contesto è incerto e ci impone di m