Bernini: «Questo è un Viadana bellissimo. Sognare si può »
foto da Quotidiani locali
Il Rugby Viadana, primo in classifica, cerca di gestire al meglio la parte emotiva proprio perché quel profumo seducente che sa di scudetto potrebbe inebriare e dare alla testa. Lo fece anche nel 2002, anno magico vestito di tricolore. Quando si parla di quel titolo di oltre vent’anni fa un nome viene alla mente: Franco Bernini. «Quello che sta succedendo a Viadana è bellissimo – commenta l’allenatore dello scudetto che non disdegna dolci ricordi – vederli in testa alla classifica evoca immagini bellissime».
Conosci bene Gilberto Pavan come giocatore, da allenatore ti sta sorprendendo?
«In realtà Gibo è sempre stato un ragazzo serio, appassionato e propenso a migliorarsi, quindi sono molto felice per lui e per niente stupito».
Quali analogie vedi con il tuo Viadana?
«Noi eravamo visti come la squadra degli stranieri ed eravamo spettacolari nel gioco – commenta Bernini – e loro hanno vissuto periodi simili ed anche oggi, come allora, i giocatori non nati in Italia, sono poi finiti anche in nazionale come Ciardullo nell’under 23. L’unico modo in cui intendevamo il rugby era quello che divertiva noi stessi e le tante persone sulle tribune e secondo me la traccia va nella stessa direzione anche oggi».
Che aria pensi si respiri allo Zaffanella e in città?
«Un entusiasmo unico. Ho avuto la fortuna di entrare nei cuori della gente ed ancora oggi tutti si ricordano di quel campionato. Oggi so che ci sono dei trequarti molto forti ed allora non posso non pensare ai vari Robertson, Steyn e Crane, Bettati, ma anche ai nostri avanti Benatti, Savi e Bezzi che entravano in campo come dei leoni, ma l’elenco dei giocatori determinanti è lunghissimo. Ci regalammo un sogno».
Avresti un consiglio per Pavan ed il suo staff?
«Stanno facendo davvero bene e penso che l’unica cosa che potrei dire loro è di godersi il momento e di trasmettere serenità al gruppo. Quando le cose vanno così bene per i ragazzi è un piacere arrivare al campo e allenarsi quindi non eccedere con lo stress da lavoro e mantenere quella componente magica del divertimento e continuare a fare un rugby che diverte le persone».
Ti vedremo presto allo Zaffanella, magari unendoti ai tifosi?
«Il mio cuore è sempre giallonero sono passato dalla serie C allo scudetto e poi agli Aironi anche se poi le strade si separano. Una parte di me è a Viadana, credo proprio che ci vedremo presto allo stadio».
I leoni, dunque, vivono il presente spinti anche dal proprio blasone e da una storia che della provincia non ha la timidezza nell'affacciarsi su traguardi nobili e prestigiosi. Con coraggio e volontà, proprio come nel 2002.