Tavolini nel centro storico di Mantova: stop al disordine, ecco le nuove regole

C’è l’ok delle categorie economiche e, quindi, il regolamento per i plateatici può compiere il passo decisivo verso l’approvazione del consiglio comunale prevista ai primi di aprile. Dopo una lunga gestazione, frutto della delicatezza dell’argomento, sta per andare in porto il riordino dei dehor di bar, ristoranti e pizzerie del centro storico di Mantova.

Il Comune ha messo a punto le nuove norme che daranno un aspetto più ordinato e uniforme alle strade e alle piazze del centro, lontano da quanto si può vedere oggi. Basta, dunque, a sedie, tavolini e ombrelloni di varie dimensioni e fattezze e con colori diversi uno dall’altro, ma uniformità (il più possibile), ordine e armonia sia cromatica che di materiali e di volumi, nel rispetto del contesto urbano in cui si inseriscono. Il Comune è pronto a premiare chi si adeguerà con contributi e, soprattutto, con un iter di approvazione più veloce e sicuro per arrivare all’obiettivo.

L’annuncio

«Porteremo in giunta il regolamento tra due settimane per poi arrivare in consiglio comunale ai primi di aprile per la definitiva approvazione» annuncia l’assessore alla polizia locale e alle attività produttive Iacopo Rebecchi. Che aggiunge: «Abbiamo presentato alle categorie la versione finale, approvata da tutti. Confesercenti non ha presentato osservazioni, mentre Confcommercio ne ha presentate cinque o sei che abbiamo deciso di accogliere».

Rispetto alla versione iniziale, quella definitiva del regolamento chiarisce un punto su cui si erano scatenate polemiche a non finire tra esercenti ed ente locale: «Gli ombrelloni non potranno essere messi sotto i portici – puntualizza l’assessore – ma davanti ai marciapiedi dei portici, quindi in zona Unesco, sì. Per capirci, il bar Venezia di Gialdi potrà averli ancora».

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Gli obiettivi

Rebecchi spiega gli obiettivi che la giunta si pone con il nuovo regolamento: «Da una parte vogliamo portare ordine e migliorare la qualità dell’arredo dei plateatici. Dall’altra, vogliamo offrire una strada semplificata agli imprenditori che non dovranno avere sorprese quando presenteranno i loro progetti e potranno anche differenziarsi dai loro colleghi. Vi è un abaco che prevede una serie di arredi di diverse fasce di prezzo e di differente forma e colore, a seconda della zona della città. Non ci saranno più gli eccessi di adesso» promette.

Chi deciderà di seguire le linee dettate dal Comune avrà un iter semplificato per la sua pratica e la certezza di avere l’autorizzazione per il plateatico in tempi brevi; chi, invece, riterrà di proporre un progetto diverso, dovrà sottoporsi al normale iter di adesso che prevede il vaglio sia della commissione paesaggistica che della sovrintendenza.

Dovrà, insomma, chiedere il permesso di costruire. L’abaco consente di differenziarsi con combinazioni di sedie e tavolini, «ma sarà vietato ciò che si vede adesso, e cioè sedie di plastica colorata con il nome dello sponsor, panche da festa della birra, arredi da spiaggia».

Cosa accadrà

I titolari di pubblici esercizi, una volta scaduta la concessione per il plateatico, dovranno uniformarsi alle nuove regole. Se vorranno, dunque, un prolungamento della concessione dovranno presentare allo Sportello unico un progetto in linea con i dettami dell’abaco redatto dallo studio Archiplan di Mantova.

«Faremo un incontro finale con le categorie – promette Rebecchi – per concordare uno sconto sul canone di occupazione suolo pubblico a chi deciderà di adeguarsi prima della scadenza della sua concessione».

Già da un po’ di tempo il Comune aveva rilasciato solo concessioni annuali (tante, infatti, scadranno tra la fine dell’anno e i primi del 2025) proprio in vista del nuovo regolamento, mentre le nuove concessioni sono già state date solo a chi accettava di adeguarsi alle nuove regole.

Seguirle, secondo il Comune, sarà facile. La città verrà suddivisa in tre zone a seconda dell’importanza del contesto: la A è quella Unesco dei portici, la B è la restante parte del centro storico, mentre la C sono tutti gli altri quartieri. Qui il regolamento definisce come arredare i plateatici e che tipologia di elementi si possono collocare.

Le concessioni

«Nell’abaco – spiega l’assessore – è previsto tutto. Basta leggerlo e guardare le figure e si saprà cosa fare. Di solito ci si rivolge a geometri o architetti, ma l’abaco permette anche ai non addetti ai lavori di capire se l’arredo scelto è conforme o meno a quanto richiesto».

E quando ci si sarà adeguati arriverà anche la concessione pluriennale. «Tanti imprenditori – dice Rebecchi – sono già pronti a fare l’investimento, alcuni stanno già cambiando arredo oggi. Sono pochi comunque i casi indecorosi di plateatici che dovranno assolutamente essere cambiati».