La questura chiude il kebab di Lunetta: «Un ritrovo di violenti»
foto da Quotidiani locali
Troppi e troppo gravi gli episodi violenti partiti in quel locale che, tra l’altro, era stato anche multato per gravi carenze igieniche e impiego di personale in nero. La questura ha sospeso la licenza al Deep’s Kebab di Lunetta, in via Veneto. Il fermo è di dieci giorni ed è stato notificato ieri mattina.
La rissa con la katana
Proprio da qui era partita la maxi rissa della sera del 5 febbraio, che aveva coinvolto almeno una ventina di persone. Due fazioni di cittadini stranieri, che si erano già affrontate nel quartiere. La miccia si era accesa all’interno del Deep’s Kebab, sotto i portici della piazza che una volta ospitava la cosiddetta Piastra. Lo scontro, poi, si era spostato dal locale alla piazza e ai giardini accanto.
Erano saltati fuori bastoni, coltelli e bottiglie usate come armi. Un giovane aveva persino portato con sé una katana, una spada giapponese, con cui minacciare gli avversari. Scene immortalate con i telefonini dagli abitanti, affacciati alle finestre dei condomini sulla piazza. La rissa era stata sedata dai carabinieri.
L’episodio aveva suscitato particolare impressione e alzato l’allarme sul quartiere. Qualche giorno dopo il prefetto aveva riunito il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e annunciato un giro di vite nei controlli.
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Punto di ritrovo
Il provvedimento di chiusura, come spiega la questura, è «finalizzato a scongiurare il ripetersi di episodi pregiudizievoli per la sicurezza dei cittadini, per motivi di ordine e sicurezza pubblica e in presenza di gravi situazioni di pericolosità sociale, ed è finalizzato a un effetto dissuasivo nei confronti di soggetti ritenuti pericolosi, che risultano così privati di un luogo di abituale aggregazione».
Sporcizia e personale in nero
Altri guai per il Deep’s Kebab di Lunetta erano arrivati il 9 febbraio. I Nas avevano chiuso temporaneamente l’esercizio e multato il proprietario per 21mila euro, dopo aver trovato gravi carenze igieniche e un lavoratore senza contratto né permesso di soggiorno.