No “pesante” al polo logistico di Lonato. Negativo il parere dell’Utr di Mantova
Strada in salita per il progetto del polo logistico che il Comune di Lonato vorrebbe autorizzare al confine con il Sito di interesse comunitario di Valle. Il parere ufficiale sulla criticità idraulica espresso dagli uffici della sede territoriale mantovana della Regione, cui seguirà parere della sede di Brescia, ha dato ragione a chi, in questi mesi, si è mosso per evitare i 99mila metri quadrati di cementificazione in quest’area.
Parere non vincolante
Questo parere negativo di fatto non mette la pietra tombale sulla questione, ma traccia un confine importante che i prossimi enti dovranno comunque valutare. Il parere definitivo e vincolante dell’Utr di Brescia (quale ufficio direttamente competente) non è però ancora stato rilasciato. Da quanto si apprende dagli ambienti bresciani, l’atto sembra sia materialmente pronto e in fase di rifinitura. Secondo gli uffici bresciani dovrebbe essere emanato formalmente all’inizio della prossima settimana.
Ciò che fa ben sperare, per tutti gli enti coinvolti, è che sembra sia difficile che il parere definitivo e vincolante dell’Utr di Brescia sia comunque difforme da quello elaborato nella giornata di giovedì da parte degli uffici della sede territoriale mantovana della Regione. In estrema sintesi, questo ufficio, analizzando la situazione esistente, ha dichiarato che il reticolo idrico superficiale non può essere modificato.
Il testo
Nel parere tecnico, si legge: “L’Ufficio territoriale regionale Val Padana, sede di Mantova, in accordo con le criticità riscontrate dal Consorzio di bonifica Garda Chiese, esprime parere idraulico negativo in merito alla proposta di modifica puntuale del Rim (reticolo idrico minore, ndr) del Comune di Lonato del Garda (Bs), poiché tale soluzione non dimostra in modo adeguato l’invarianza del deflusso delle acque dal canale Rim 9429 rispetto allo stato di fatto, con la concreta possibilità di inficiare il già precario equilibrio del Vaso Riale e il funzionamento della relativa vasca di laminazione».
Una decisione attesa
La decisione conferma tutte le perplessità che, ad oggi, hanno sollevato, nell’ordine, il comitato “No polo”, l’amministrazione comunale di Castiglione delle Stiviere, il Parco del Mincio e la maggior parte delle altre realtà che si sono opposte a questo progetto. «Siamo soddisfatti di questa risposta - commenta Franco Tiana, presidente del comitato No polo - perché finalmente si prende in considerazione quello che andiamo sostenendo da tempo. Ora ci rivolgiamo ancora una volta al sindaco di Lonato. Dato questo parere, blocchi questo progetto in quell’area e identifichi un’altra zona, magari degradata, e faccia costruire lì il maxi polo logistico. Speriamo di essere ascoltati questa volta, anche perché ormai è chiaro che le nostre osservazioni sono fondate».
Il plauso di Beduschi
Soddisfazione anche da parte dell’assessore regionale mantovano Alessandro Beduschi che commenta affermando che «il parere idraulico negativo espresso dagli uffici regionali di Mantova non fa che confermare tutte le perplessità che ho da sempre espresso sulla realizzazione del polo logistico a Lonato del Garda».
«Di fatto – prosegue l’assessore - questo progetto è nato con una serie di criticità ambientali e di sicurezza idrogeologica oggi certificate dai nostri tecnici. Giusto quindi fermare l’iter di un’opera che già consideravo poco opportuna. Non come ha fatto qualcuno in maniera ideologica e pregiudiziale, ma perché sono convinto che queste infrastrutture, fondamentali per l’economia, vadano autorizzate e realizzate quando sussistono le condizioni, magari guardando prima alle aree dismesse e ai tanti reliquati industriali, peraltro presenti anche in quel territorio. La proposta di intervento sul reticolo idrico avrebbe compromesso il funzionamento della vasca di laminazione delle piene del Vaso Riale a valle di Castiglione delle Stiviere a protezione dell’abitato di Gozzolina e pertanto non sussistono le condizioni per proseguire».
La soddisfazione di Carra
Anche il consigliere regionale Dem Marco Carra, che in questi mesi si è speso per questa vicenda, ricorda che «da parte mia c’è stato fin da subito il convincimento che la scelta di realizzare un polo logistico in quella zona verde, di straordinario interesse naturalistico e di difesa idrogeologica, fosse sbagliata. Per questo mi sono battuto a fianco del comitato, dei cittadini, del territorio, per tutelare un prezioso ambito naturale della provincia. Il raggiungimento di questo obiettivo è stato frutto della mobilitazione, a livello regionale, del nostro gruppo Pd, insieme ai colleghi consiglieri del territorio interessato, al confine tra Mantova e Brescia. Da parte mia ho presentato tre interrogazioni, un accesso agli atti, ho chiesto l’audizione del comitato in Commissione territorio, infrastrutture e trasporti, e dopo tutta la documentazione prodotta e la spinta del territorio, la Regione non poteva fare diversamente».