Sgomberata la casa occupata abusivamente a San Benedetto Po

La proprietaria era una missionaria e dava rifugio a bisognosi, ma alla sua morte la situazione è andata fuori controllo. Gli occupanti  tutti adulti e senza permesso di soggiorno

Operazione di sgombero in via Gramsci per una casa occupata abusivamente da alcuni cittadini extracomunitari, a seguito di un’ordinanza emessa dal Comune in accordo con il curatore della proprietà.

L’incendio

L’azione, dal punto di vista legale, era partita nel giugno 2023, quando un incendio aveva danneggiato l’abitazione che, da allora, era stata considerata inagibile poiché il curatore non aveva la possibilità di metterla in sicurezza. Il problema era poi accentuato dai ripetuti episodi di spaccio che erano stati segnalati. L’iter si è concluso in questi giorni quando si è potuto emettere un ordine di sgombero, portato a termine con l’intervento dei Carabinieri e della Polizia locale.

Lo sgombero

All’interno si trovavano otto adulti senza permesso di soggiorno e senza fissa dimora, che sono stati evacuati, mentre tutte le aperture sono state sigillate con lastre di ferro. L’operazione ha richiesto un notevole dispiego di uomini e mezzi, fra cui un gruppo di operatori di Aprica per liberare la zona dalla quantità di rifiuti che si erano accumulati. «Da tempo – dice il sindaco Roberto Lasagna – si voleva dare un segno importante; tuttavia, anche dopo l’intervento, rimango profondamente demoralizzato nella consapevolezza di aver semplicemente spostato il problema, non avendo gli strumenti per migliorare le cose».

Da molti anni nella casa erano presenti degli immigrati, perché la proprietaria, ora defunta, sostenuta da una forte fede cristiana, ospitava chi aveva bisogno. Era stata più volte in Africa come missionaria laica, dove aveva conosciuto la vera povertà. Per questo aveva aperto la sua casa a famiglie disagiate, in gran parte di origine extracomunitaria, ma pure a qualcuno che si fermava temporaneamente. Collaborava con la Caritas per far giungere aiuti a queste persone e molto spesso ci metteva anche del suo. La sua presenza così generosa serviva a mantenere la situazione sotto un certo controllo. I problemi si sono acutizzati dopo la sua morte quando è venuta a mancare una vigilanza, creando le condizioni favorevoli per il diffondersi di comportamenti illegali e pericolosi.