Restaurato il crocifisso di Rivarolo Mantovano: il 24 marzo tornerà in chiesa
foto da Quotidiani locali
Assente dall’altare maggiore della chiesa parrocchiale dallo scorso ottobre, si prepara a riprendere il suo posto il crocifisso del grande scultore barocco del legno, il cremonese Giacomo Bertesi (1643-1710).
Come annunciato durante le messe, la presentazione dei lavori di restauro conservativo appena conclusi sarà domenica 24 marzo, alle 21, nella stessa chiesa.
Interverranno il parroco don Ernesto Marciò, il direttore dei beni culturali della Diocesi di Cremona don Gianluca Gaiardi, il restauratore Marco Sanguanini, nel cui studio di Rivarolo sono stati effettuati i lavori, la storica dell’arte Mariella Morandi che con i suoi studi ha dimostrato come il crocifisso di Rivarolo sia sicuramente di Giacomo Bertesi e non riferibile alla sua scuola. Previsto anche un intermezzo musicale del maestro Claudio Leoni.
L’opera
Il Cristo agonizzante, ad altezza naturale, sospeso tra la vita e la morte, arriva a Rivarolo da Cremona col bel Gesù adolescente di Giulio Sacchi della scuola dello stesso Bertesi, entrambi parte del patrimonio personale del docente del seminario don Luigi Merisio, nominato arciprete della parrocchia a fine 1904.
Inizialmente in un’apposita cappella, quindi altare del Santissimo Sacramento, l’opera di Bertesi, che lavorò anche a Parma, Piacenza e a lungo a Valencia, è tornata a splendere sotto il controllo della Sovrintendenza rivelando alcune novità.
Sanguanini ha rimosso lo sporco lasciando intatta la leggera e affascinante patina che solo il tempo sa stendere sulle sculture. Con microsondaggi ha scoperto che il perizoma ha tracce di azzurro, essendo stato forse in origine bianco con strisce di quel colore.
Anche il colorito originario di Gesù risulterebbe un po’ più roseo anche se così un po’ meno sofferente. La corda che cinge il perizoma era di poco più lunga mentre tramite riflettografia ci si è accorti che nel cartiglio sotto la scritta Inri ne esisteva un’altra un po' spostata. Infine è stata saldata la microfrattura sul volto, frutto di un minuscolo cedimento della saldatura del tronco.