Acquistato il “magone” di Goito: prende corpo il recupero dello stabile in degrado da 25 anni
Addio al “magone”. La notizia era attesa da 25 anni e la speranza di veder sparire il bestione di cemento armato, abbandonato a pezzi e agonizzante lungo la strada ex statale Goitese, si era rafforzata decisamente l’anno scorso quando, finalmente, dopo numerose aste andate a vuoto, l’acquirente è arrivato. A comprare l’area da 45mila metri quadrati è stata alla fine un’azienda locale, radicata da quasi 50 anni: la Goitese Trasporti.
Doppia funzione
A un anno di distanza dall’asta prende corpo il futuro dell’area. L’acquirente, infatti, sta lavorando al progetto che dovrebbe definirsi nelle prossime settimane e nel frattempo ha incontrato l’amministrazione comunale per un aggiornamento.
La visione è suddividere a metà l’area. Una parte, quella posteriore e più lontana dalla provinciale, sarà occupata dall’ampliamento della Goitese Trasporti, che necessita di più spazio per i propri mezzi e la cui sede è proprio a pochi metri di distanza, sull’altro lato della provinciale.
L’altra metà, quella che si affaccia sulla strada Goitese e che ora è occupata dallo scheletro di quello che doveva essere il “Sordello”, centro direzionale, commerciale e hotel, rimarrà destinata a una funzione commerciale.
Non è una soluzione immediata, si stanno valutando le opportunità, ci vorrà ancora un po’ di tempo
L’intenzione della proprietà, infatti, è quella di suddividere in lotti lo spazio e vendere questa parte a negozi e attività di ristorazione. Le trattative sono in corso. Tra le direzioni su cui si sta lavorando ci sarebbe anche quella di far salire a bordo una famosa catena di fast food che potrebbe aprire qui uno dei suoi ristoranti.
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Degrado da risanare
«Stiamo seguendo questa operazione a braccetto con la proprietà per trovare la situazione migliore che vada a sanare una condizione di degrado. Non è una soluzione immediata, si stanno valutando le opportunità, ci vorrà ancora un po’ di tempo», commenta il sindaco Pietro Chiaventi.
«Il progetto non è ancora depositato, ma come Comune siamo particolarmente interessati a questo percorso perché si va a sistemare quello che ormai è definibile come “ecomostro”», aggiunge l’assessore alle attività produttive e commercio Deborah Izzo.
Giungla e discarica
All’esterno erbacce cresciute per decenni indisturbate. Dentro una discarica. «Abbiamo trovato cumuli di spazzatura, era diventata una discarica a cielo aperto», spiega Fabrizio Brutti, titolare dell’azienda di autotrasporti.
Abbiamo trovato cumuli di spazzatura, era diventata una discarica a cielo aperto
Per ripulire l’area da vegetazione e immondizia ci sono voluti due mesi, durante i quali è stata anche montata una nuova recinzione.
Rudere d’epoca
L’idea era di farne il blocco commerciale e direzionale più grande dell'Alto Mantovano. A svilupparla, la società Aquilone srl che già nel 1990 ottiene l’ok per il maxi progetto.
Qualche anno dopo inizia edificare il corpo principale. Nel ‘99, però, quando il complesso è ultimato all’80%, la società naviga in brutte acque dal punto di vista finanziario e i creditori bussano alla porta del tribunale.
Nel 2002 arriva il fallimento. La prima asta a fine 2005 va deserta. E così le altre per quasi due decenni mentre il “Sordello” cade a pezzi come un gigante sventrato e lasciato sulla strada.