Fiera della Possenta di Ceresara: edizione record da 5mila presenze
Circa cinquemila presenze stimate: un calcolo che tiene conto di chi ha frequentato bar e ristorante della fiera e di chi ha partecipato gli spettacoli serali, sempre sold out. Numeri in crescita, rispetto alle passate edizioni, per la Fiera della Possenta di Ceresara. La stima è «soltanto un dato indicativo» per il sindaco, Francesco Guarneri, ma dà l’idea del successo della manifestazione, che è tornata alle cinque giornate di eventi come prima della pandemia.
Il bilancio
Complice il meteo sempre clemente, la fiera è stata frequentata tutte le sere, con una lieve flessione soltanto il lunedì. È piaciuto molto il ristorante, sempre pieno, con presenze superiori rispetto agli altri anni. Da tutto il Mantovano e dalle province vicine, soprattutto Brescia e Cremona, i visitatori. Molto gettonate le serate musicali, sia quelle pensate per i giovani sia l’immancabile appuntamento con il ballo liscio.
La cena delle De.Co.
Conclusioni golose con la cena delle De.Co. «È andata molto bene - dice Cornelio Gambarini, presidente della Compagnia delle Torri - è una riconferma di un’attività che svolgiamo da tempo. Siamo partiti nel 2014 grazie anche a un input della Provincia e ora, con il Comune, abbiamo anche creato un sito in cui abbiamo raccolto tutti i piatti». Specialità locali che al momento sono 67. Ieri sera, i 180 commensali (sold out anche questo evento) ne hanno assaggiate dodici. Coinvolte tante associazioni, che hanno portato in tavola il piatto del loro comune e hanno collaborato con gli altri alla buona riuscita dell’evento.
I volontari
Volontari fondamentali durante tutta la cinque giorni: «Ringraziamo gli sponsor locali, e non solo, che hanno creduto nella manifestazione - dice il sindaco Guarneri - Ma soprattutto ringraziamo proprio i volontari, una sessantina, che hanno collaborato affinché tutto andasse bene. Ne aspettiamo di nuovi, per la forza delle idee che potranno portare». Il Comune pensa già alla 75esima edizione: «Ci troveremo molto presto per capire cosa ha funzionato e cosa no, perché c’è sempre qualcosa da migliorare».