Sabato di sciopero e presidio per i lavoratori dei supermercati
Sabato prepasquale di sciopero con presidio dalle 8.30 alle 12 in città davanti a Esselunga per i dipendenti mantovani delle catene che applicano il contratto nazionale della Distribuzione moderna e organizzata - Federdistribuzione: a proclamarlo le segreterie nazionali e provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto scaduto nel 2019 che riguarda 240mila lavoratori in Italia.
Le motivazioni della protesta
«È inconcepibile - dichiara il segretario generale Filcams David Gabbrielli - come, dopo quasi 5 anni di attesa, Federdistribuzione si permetta di far saltare le trattative con pretese irrealistiche volte a far naufragare le trattative. Per questo ci siamo mobilitati e sciopereremo. I lavoratori della Gdo meritano di avere il loro contratto, senza più attese e gli va restituito il potere di spesa dei loro stipendi eroso da carovita e costi energetici».
Come racconta il segretario Fisascat Gildo Comerci «dopo la firma del contratto con Confcommercio e Confesercenti confidavamo in tempi stretti di sottoscrivere anche questo e invece dopo l'ultimo tavolo durato 15 ore, le trattative si sono interrotte per irricevibili richieste come quella di introdurre un sistema di flessibilità selvaggia, di rivedere al ribasso il sistema di classificazione del personale con responsabilità organizzative e sottoinquadramento degli addetti alla movimentazione merci».
E il segretario Uiltcs Daniele Grieco parla di «triste epilogo»: «La rottura delle trattative fa capire che non c’è intenzione di riconoscere un salario dignitoso e diritti normativi contrattuali migliori».
Centinaia di lavoratori
Nel Mantovano il rinnovo riguarda centinaia di lavoratrici e lavoratori di Esselunga, Lidl, In's, Carrefour, Despar, Crai, Famila, Italmark, Penny, Unes, Gigante, Brico, Acqua e sapone, Arcaplanet, Action, Douglas, Jysk, Kasanova. «Ora più che mai chiediamo solidarietà ai mantovani - conclude Grieco - disertando la spesa sabato in queste grandi catene».
Dal canto suo Federdistribuzione definisce la rottura del tavolo «un atto unilaterale delle organizzazioni sindacali, immotivato», lo sciopero di otto ore «un atto di grave irresponsabilità, privo di fondamento» e auspicando «di poter riprendere il dialogo» assicura che domani «i punti vendita saranno aperti».