Da cameriere a patron di locali di lusso: il sogno americano del ronchese Oriente Manià
foto da Quotidiani locali
RONCHI DEI LEGIONARI Si è aperta nelle settimane scorse la nuova scommessa imprenditoriale di Oriente Manià, 75 anni, nato e cresciuto a Ronchi dei Legionari, e partito poi per una lunga serie di esperienza in giro per l’Italia e in Europa fino ad approdare a New York. Dove, 35 anni fa, ha aperto, al 969 di Lexington Avenue, tra la 70.ma e la 71ma, “Sette Mezzo”, un esclusivo e ricercato ristorante. Un ristorante tutto italiano, con un menù di carne e di pesce che, come ama dire, è fatto di piatti cucinati come potrebbe fare una mamma.
Da poco il suo tragitto per arrivare da casa al lavoro si è allungato di dieci isolati. Ha infatti lasciato “Sette Mezzo” per stabilire una nuova base operativa a Masseria East. In pratica sta ricominciando da capo ed è stato costretto a ritardare il suo pensionamento. Ma ora ha una quota di proprietà. «È il mio ristorante – afferma e posso fare quello che voglio».
Da Vermegliano alla Grande Mela
Manià nato nel rione di Vermegliano, dove vive, tra gli altri, il fratello Franco, pittore di grande fama. Qui ha trascorso la sua infanzia prima di iniziare, da cameriere, il suo lungo pellegrinaggio nel mondo, che poi l’ha portato nella Grande Mela. Si concede, ogni anno, un breve periodo di vacanza nella sua Ronchi dei Legionari e ci ritornerà a luglio, quando avrà sicuramente modo di tracciare un primo bilancio della nuova esperienza. Della quale si sono occupati anche il New York Times ed il New York Magazine.
Non è il momento della pensione
Oriente e suoi soci aprirono un piccolo ristorante già nel 1986 dopo aver ottenuto successo con un locale ancora più piccolo. Quando si espansero, lo fecero a pochi passi dagli edifici d'élite di Park Avenue. «Per 35 anni – afferma orgoglioso - abbiamo servito più di cento persone ogni giorno, tra pranzo e cena. Ma le cose cambiano e a 75 anni ho pensato di non essere ancora pronto per la pensione. Il mio socio, Gennaro Ventucci, ha iniziato a modificare l’attività. Ha portato sua figlia e suo nipote per aiutarlo a gestire l’azienda, privandovi gradualmente di ogni potere esecutivo. Ero lì, ma qualcun altro stava prendendo le decisioni, non io».
Separazione non amichevole
Sottolinea che la separazione finale non è stata amichevole, ma si rifiuta di divulgare i dettagli. Sperava, dopo tanti anni, in un accordo diverso. Quando era lui al “timone” i 70 posti a sedere di Sette Mezzo erano spesso occupati da uomini e donne della finanza, dell'economia e dello spettacolo, come Tom Tisch, Jonathan Tisch, William Lauder, Saul Steinberg, ma anche dai fondatori della casa editrice Condè Nast e, poi, Al Pacino, Woody Allen e signora e Sarah Jessica Parker. Quando la moglie di Martin Scorsese volle organizzargli un’intima cena di compleanno, occupò metà del locale e anche Leonardo Di Caprio era un visitatore abituale.
Ora sono attesi nel nuovo ed accogliente locale. Oriente Manià, scuola alberghiera alle spalle, un’esperienza maturata anche in Inghilterra ed alle dipendenze di Dino de Laurentis, sposato e padre di due figlie, alle quali parla rigorosamente in italiano, non dimentica le sue origini ed ancora oggi sfodera un perfetto dialetto bisiaco. Come non se ne fosse mai andato dalla cittadina che ama.
«A Ronchi dei Legionari ci torno spesso – conclude – è la mia terra, la mia casa e non posso certamente dimenticare le mie origini, la mia gente e chi mi vuole bene». —
RIPRODUZIONE RISERVATA