I tifosi della Triestina: «Finalmente allo stadio Rocco, vogliamo certezze»
foto da Quotidiani locali
TRIESTE Sono passati quasi quattro mesi dall’ultima volta della Triestina al Rocco. Era quasi Natale e su un campo malconcio, davanti a oltre 13mila spettatori, andò in scena quella maledetta sconfitta con il Padova che è stata lo spartiacque della stagione alabardata per tutto quello che è successo dopo. E prima, l’Unione aveva potuto giocare nello stadio di casa solo altre quattro volte.
Sabato si torna finalmente al Rocco per il match con il Novara, ma il peso di una stagione simile pesa ancora tanto sui tifosi, soprattutto sugli abbonati. Che sono contenti del ritorno, ma hanno ancora tanti rospi da mandar giù.
A cominciare da chi, come Alberto Alberti del Triestina Club I Fedelissimi, non ha mai potuto andare a Fontanafredda: «Il ritorno al Rocco? Direi che era ora, la situazione era abbastanza ridicola. I concerti si fanno dappertutto, ma solo a Trieste è successo quello che è successo. Non sta a me dare le colpe, ma sta di fatto che il vero problema è che qui non paga nessuno: ci sono tanti abbonati che come me per vari problemi non sono mai riusciti ad andare a Fontanafredda, e chi l’ha fatto ha dovuto tirare fuori altri soldi. Per questo sono un po’ deluso dalle due opzioni offerte finora dalla società, mi aspettavo qualcosa di diverso che uno sconto sul merchandising o l’entrata per un amico. So che ci sarà qualcos’altro, vedremo, mi aspetterei almeno una cospicua riduzione sulle partite dei play-off. Sia chiaro che la Triestina è una vittima come noi, mi aspetterei qualcosa piuttosto da chi ha causato questo disagio, che è stato anche sportivo visto che si è giocato sempre in trasferta. Ma cosa ancora più grave è che se si va avanti nei play-off non si sa ancora dove si andrà a giocare. La scelta delle date dei due concerti è stata fatta tanti mesi fa e quindi è imperdonabile, perché significa fregarsene dell’Unione o ignorare il calendario della stagione».
Ha dovuto rinunciare a Fontanafredda anche Bruno Sgarbul del Triestina Club I ragazzi del Muretto, che sarà felice di tornare al Rocco, ma anche insoddisfatto del trattamento riservato agli abbonati: «Sabato sarò contento di esserci, ma da abbonato da tantissimi anni, sono deluso anche dalla società che non ci è venuta incontro. Per vari problemi non sono mai andato al Tognon, ho perso tante partite e sinceramente non mi interessa uno sconto per il merchandising, sarebbe giusto piuttosto un indennizzo o quantomeno un segnale importante per chi ha subìto questi disagi. Altrimenti come fa uno a fidarsi e abbonarsi di nuovo? Tra l’altro se andiamo avanti non si sa nemmeno dove si giocherà».
Sergio Marassi, presidente del Centro del coordinamento, ha il polso dei tifosi: «La gente è ovviamente contenta di tornare al Rocco, ma una stagione così pesa molto e bisognerà vedere quanti saremo. Noi sulla nostra pagina facebook abbiamo informato quotidianamente la tifoseria sull’andamento dei lavori, si percepiva giorno per giorno il cambiamento, è stata trovata una ditta seria che ha lavorato tanto e quindi un grazie anche alla Figc per aver trovato il modo di velocizzare il tutto e raggiungere l’obiettivo. È un lavoro che è una garanzia per il futuro, anche per i post concerti: avremo un campo adeguato alla bellezza del Rocco. E si spera ora di tornarci per almeno quattro partite, vorrebbe dire essere alla soglia delle semifinali».
Anche Michele Bertocchi, presidente del Triestina Fan Club Bar Capriccio, è soddisfatto del ritorno ma non dimentica quanto è successo: «È la fine di un’odissea, grazie alla caparbietà della Triestina e alla Regione siamo arrivati alla fine di un brutto tunnel. C’è una buona partenza anche della promo per un amico, ma ci ricorderemo dei politici che hanno la responsabilità di quanto è successo e hanno provocato tanti disguidi ai tifosi e alla stessa Triestina. E non dimenticheremo chi ha aiutato l’Unione e chi no. Almeno, grazie al Rocco rifatto nel 2019 grazie a Milanese e al campo rifatto adesso con un grande lavoro, avremo davvero un signor stadio».