A Chioggia la maggioranza è in bilico, con lo spettro del commissario
Aut aut di Fratelli d’Italia al sindaco Mauro Armelao. Dopo 100 giorni di crisi, il partito “offeso” con la cacciata non annunciata del vicesindaco Daniele Tiozzo Brasiola chiede al sindaco di rimediare, facendo entrare in giunta due nomi imposti. Pena, la rottura totale.
Un ultimatum, ma senza una data di scadenza, che fa pensare che nemmeno FdI abbia tutta questa voglia di far saltare il governo di centrodestra di Chioggia.
Se davvero si arrivasse alle dimissioni del sindaco, si aprirebbe lo scenario del commissariamento, almeno per sei sette mesi, se ci dovesse essere una finestra elettiva in autunno, o per un anno. Dopo il Consiglio lampo di giovedì, con FdI presente con una sola consigliera, Katia Hannot, e l’opposizione compatta nel chiedere le dimissioni del sindaco, le trattative sono continuate anche nella serata e nel giorno successivo, ma senza sbocchi.
«Dopo 100 giorni di silenzio», spiega il coordinatore provinciale di FdI, Lucas Pavanetto, «ho deciso di parlare perché Chioggia, i suoi cittadini e la sua amministrazione non possono più attendere una scelta da parte del sindaco che ci ha estromesso dalla giunta (in realtà l’assessore Elena Zennaro è di FdI ndr).
A 100 giorni non si è trovato un accordo poiché i continui veti nei confronti di esponenti di FdI da parte del sindaco, della Lega e di Forza Italia, forse alla ricerca di maggioranze alternative, tengono ingessata la situazione. Il nostro silenzio e il nostro rispetto nei confronti di questa crisi non voluta da noi, sono un segno di responsabilità nei confronti dell’elettorato di Chioggia che due anni fa ha sancito un’alleanza di centrodestra che a oggi non è cambiata, ma che forse qualcuno, non noi, vorrebbe variare. Attendiamo una risposta da parte del sindaco e della maggioranza…».
Quando però a Pavanetto si chiede la scadenza dell’ultimatum, dice che verrà concesso “tutto il tempo necessario per cercare di salvare l’amministrazione di centrodestra a Chioggia”.
Appare quindi evidente che nessuna delle due parti vuol davvero chiudere l’esperienza amministrativa e tornare alle urne.
La condizione posta da FdI, firmata da tutti i cinque consiglieri (compresa la Hannot che però nei fatti dimostra di non seguire sempre gli ordini di scuderia ndr), è che il sindaco faccia entrare in giunta Claudio Bullo, che lascerebbe il posto in Consiglio a Nicola Boscolo Pecchie primo dei non eletti, e Matteo Penzo con cui da anni ci sono fortissime divergenze personali.