Ingegnere morto in Psichiatria a Dolo, indagati un medico e un infermiere
Sabato 9 marzo l’autopsia per dare un “perché” alla morte dell’ingegnere Andrea Baratto, spirato a 53 anni, dopo essersi rivolto all’ospedale di Dolo per un malore ed essere stato poi ricoverato in Psichiatria: il suo ingresso è stato registrato alle 20.41 al Pronto soccorso del nosocomio (dove è arrivato accompagnato dalla sorella) e alle 4 è stato dichiarato morto, spiega l’avvocata Silvia Ana Masiero Beghi, legale della famiglia, che ha presentato un esposto per conoscere le cause dell’improvviso decesso.
Poche ore prima, durante un aperitivo con un’amica, l’uomo aveva iniziato a farfugliare e senza autocontrollo.
Dopo aver acquisito le cartelle cliniche, la pubblico ministero Daniela Moroni ha disposto l’autopsia, affidandola alla medico legale Barbara Bonvicini. Ed ha indagato con l’ipotesi omicidio colposo lo psichiatra e l’infermiere del reparto di turno la notte della morte.
Un atto ha dovuto per permettere loro di nominare propri consulenti medico legali per seguire il caso, insieme ai legali, gli avvocati Giuseppe Sarti e Lorenzo Locatelli.
La famiglia della vittima ha invece indicato come propri consulenti il medico legale Luciano Masiero e il criminologo Fabrizio Viti.
Il quesito posto dalla pm Moroni alla dottoressa Bonvicini è, naturalmente, quello di chiarire le cause del decesso ed evidenziare se vi siano state o meno eventuali negligenze nell’assistenza all’uomo.