Ramadan al via, i musulmani di Venezia si preparano al mese del digiuno

Sarà il primo spicchio di luna nascente a determinare l’inizio del mese di Ramandan, il più importante per i fedeli di Allah, il mese dedicato alla preghiera, alla meditazione e all'autodisciplina, quello in cui si osserva il digiuno dall’alba al tramonto.

In Veneto, stando al dossier statistico immigrazione Idos 2023, gli stranieri a fine 2022 erano circa 494mila, il 10,2 per cento della popolazione, molta parte dei quali, di fede musulmana. In provincia di Venezia oltre 86 mila. Ma ci sono, oramai, anche parecchi italiani convertiti che osservano il digiuno del mese sacro.

Come sempre a dire l’ultima parola sull’inizio del mese in cui fu rivelato il Corano, sarà il primo spicchio di luna nascente, la cosiddetta falce. E c’è già chi è pronto con i telescopi, per scorgerla tra le nuvole.

Gli imam più tradizionalisti si ritroveranno negli osservatori o piazzeranno telescopi fuori dalle moschee, per vedere se si vede o meno la falce nascente e decidere il giorno di inizio.

Per la maggioranza dei musulmani, stando ai calcoli che saranno sciolti a breve - tra sabato sera e domenica si dovrebbe sapere - il digiuno dell’anno 1445 inizierà l’11 marzo, ossia lunedì all’alba, per terminare il 9 aprile con la grande festa dell’Eid, ossia dell’interruzione.

I centri culturali islamici si stanno organizzando, hanno stampato gli orari della preghiera e dei pasti comuni, sono stati invitati imam per tenere incontri e omelie. I fedeli di Allah pensano a chi destinare la cosiddetta Zakat che viene richiesta per la preghiera e che generalmente si devolve ai più poveri della comunità oppure per la costruzione dei centri islamici.

La comunità più numerosa è quella dei bengalesi, che in città si ritrovano a rompere il digiuno assieme e pregare in diversi luoghi di culto: Altobello, via Torino, a Marghera dove ci sono due centri, e ancora nella nuova moschea di via Piave. Il centro più grande, però, è quello di via Lazzarini a Marghera, della Comunità Islamica di Venezia e Provincia, dove convergono 30 etnie diverse di stranieri, immigrati di prima e seconda generazione e veneziani convertiti.

Ma anche nei centri di Spinea, San Donà, Mirano, Quarto d’Altino, molto frequentati.

In epoca moderna ogni musulmano, specialmente i più giovani, per conoscere i tempi di preghiera, utilizza le App, che si scaricano dallo smartphone. Ce ne sono in ogni lingua e per ogni gusto. C’è il calendario con il countdown, l’impostazione della sveglia tra una preghiera e l’altra, la durata del digiuno, la bussola per sapere, in ogni luogo, dove si trova la Mecca senza molti sforzi, consigli igienici, sanitari, spirituali e via dicendo. Ma anche la mappa geolocalizzata di tutte le moschee presenti nei dintorni.