San Michele al Tagliamento, il Comune pensa a un nome più attrattivo
Il Comune di San Michele al Tagliamento – Bibione potrebbe cambiare nome. C’è una proposta: se ne parlerà in pubblico. Il sindaco Flavio Maurutto invita tutti i cittadini a un convegno, che è stato fissato per lunedì 25 marzo in aula consiliare al municipio di San Michele, con inizio alle 20.30.
Come potrebbe chiamarsi San Michele? In teoria si vorrebbe anteporre il nome Bibione, come Bibione San Michele, per mettere in risalto il toponimo della località di mare, una delle spiagge italiane più frequentate.
A ogni modo, il cambio di nome può essere deciso solo da un referendum cittadino istituzionale, sul modello di quello fallito nel 2005, per il cambio di regione. Titolo del convegno è “Immaginando il futuro di San Michele: quale identità per il nostro comune? ”.
Nel manifesto si legge la cosa più interessante nell’ultima riga, dove c’è scritto che “l’incontro pubblico ha lo scopo di esaminare l’opportunità di ripensare la denominazione del Comune”.
Il fiume, la spiaggia, la città
A tal proposito il manifesto del convegno, apparso mercoledì 20 marzo, presenta tre foto emblematiche.
In alto c’è il fiume, in mezzo la spiaggia di Bibione, in fondo il centro urbano. Al momento come si sa il municipio è a San Michele; Bibione, contrariamente a come pensano in Italia e all’estero, è una frazione di San Michele al Tagliamento. Anni fa si era anche pensato di rendere autonoma Bibione, creando un comune ad hoc che comprendesse anche le località di Cesarolo e Marinella. Altri tempi. L’argomento del cambio di nome del Comune sta già scatenando dibattiti, anche nelle case.
«Si tratta di una situazione per cui bisogna discutere»ha riferito il sindaco Flavio Maurutto «proprio per questo, incontrando la cittadinanza abbiamo deciso di organizzare un convegno».
C’è chi dice no
Contrario il predecessore Pasqualino Codognotto. «Ci riprovano ogni anno » dice l’ex primo cittadino «vogliono esaltare maggiormente Bibione. Ritengo però che solo la popolazione possa decidere. Attraverso un referendum».
Colta di sorpresa la minoranza. «Sono sconvolta da questa proposta» ha detto Cristina Cassan, consigliera di opposizione «e sono curiosa di sentire come presenteranno questa proposta. Una decisione del genere deve essere avanzata dai cittadini, non dai politici. Sulle ragioni si può discutere. A ogni modo, questa non è una priorità».