Morto all’ospedale Civile di Venezia, nuova perizia su Modenese

Colpo di scena nella vicenda giudiziaria che riguarda la morte di Bruno Modenese, il quarantacinquenne di Pellestrina deceduto lo scorso 19 settembre all’ospedale Civile di Venezia in circostanze non ancora chiarite. Una vicenda per la quale attualmente risultano cinque – tra medici e infermieri dell’Ospedale Civile – gli indagati dalla Procura di Venezia.

Ora la giudice per le indagini preliminari Benedetta Vitolo ha disposto una nuova perizia per accertare le cause della morte del 45enne. Due i periti nominati dal tribunale: Andrea Galassi e Rossella Gottardo. Il patologo forense e medico legale di Vicenza, e la tossicologa del Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Sezione di Medicina Legale, dell’università di Verona, dovranno comparire davanti al Gip all’udienza del prossimo 15 aprile, per accettare l’incarico e prestare il giuramento di rito.

Il giudice ha accolto la richiesta della difesa di uno dei cinque indagati, alla quale si è associata anche la difesa di un’altra indagata, motivata dalla necessità di assicurare un pieno contraddittorio sull’acquisizione di tutti gli elementi di prova. In un primo momento la Procura aveva iscritto al registro degli indagati solo tre operatori sanitari dell’ospedale veneziano, a cui se ne erano aggiunti altri due, disponendo anche una nuova consulenza tossicologica.

I due infermieri sono difesi rispettivamente dall’avvocato Luca Mandro e dall’avvocato Andrea Maria Bonaccorso; i tre medici invece dagli avvocati Enrico Tonolo ed Andrea Marchesini, dall’avvocato Giuseppe Sarti e dall’avvocato Cristiana Cagnin.

Le difese dei due medici più di recente indagati hanno lamentato di non aver potuto partecipare all’autopsia e quindi di non poterne accettare le conclusioni. Altra esigenza che ha portato alla richiesta di incidente probatorio è l’incertezza legata alla possibilità o meno di fare ulteriori future verifiche in sede di processo. Il gip ha deciso di accogliere le richieste.

Alla nuova perizia, che si baserà sui campioni e gli esami istologici già svolti nel corso dell’autopsia disposta dalla Procura dopo la morte, parteciperà uno stuolo di consulenti tecnici di parte. Fra questi, quello del pubblico ministero, il medico legale Barbara Bonvicini, oltre a quelli degli indagati, dei quali i primi tre avevano già nominato i propri consulenti medici legali, quali rispettivamente il Dott. Nico Zaramella, il dott. Andrea Porzionato ed il dott. Alberto Raimondo, mentre i due medici da ultimo indagati potranno nominare, ugualmente, dei propri consulenti medico legali e specialisti in tossicologia sino all’inizio delle operazioni peritali.

Anche i familiari della vittima, i due genitori e i due fratelli, rappresentati dagli avvocati Augusto Palese, Renato Alberini, Gian Luca De Biasi e Paolo Vianello, confermeranno quali propri consulenti i medici legali già nominati, Gianni Barbuti ed Antonello Cirnelli