A Viadana il progetto per coprire il canale con il fotovoltaico
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foto da Quotidiani locali
Potrebbe essere la “canalina” di Viadana, il primo e più lungo canale fotovoltaico d’Europa? Una proposta in tal senso è stata ufficialmente lanciata ieri.
Se n’è parlato alla club-house dello stadio del rugby. Sono intervenuti Paolo Bergamaschi (storico esponente ambientalista viadanese, promotore del progetto), Fabrizia Zaffanella (consigliere comunale, sostenitrice della costituzione di Comunità energetiche rinnovabili, Cer, sul territorio), Alex Cerioli (vice presidente del consorzio di bonifica Navarolo) e l’architetto Damiano Chiarini (altro militante ambientalista).
La “canalina” è il canale artificiale che percorre l’abitato viadanese da ovest a est: circa 2,6 chilometri di lunghezza tra Cogozzo e Buzzoletto. «Un’ampia superficie – nota Bergamaschi – che potrebbe essere sfruttata anche per altri scopi, oltre a quelli irrigui, sulla scorta di esperienze avviate in Arizona o in India».
Chiarini ha elaborato una «suggestione» progettuale, da tradurre naturalmente in progetti più dettagliati: «Sfruttando la lunghezza del canale, si potrebbero allestire oltre duemila moduli, ognuno da venti pannelli fotovoltaici». Le celle verrebbero riunite in tettoie, che coprirebbero il corso d’acqua in modo discontinuo, nei punti individuati come più opportuni: ad esempio dove minore è l’impatto visivo, in prossimità dei punti di allaccio alla rete elettrica già esistenti, lontano da macchie di vegetazione che potrebbero complicare l’allestimento. Il costo potrebbe aggirarsi intorno a 1,1 milioni di euro.
La produzione
Un impianto “diffuso” come questo sarebbe in grado di produrre un megawatt di energia elettrica pulita l’anno, sufficiente a coprire il fabbisogno di trecento famiglie, o di un migliaio di auto elettriche; risparmierebbe l’immissione in atmosfera di 578 tonnellate di CO2; sfrutterebbe spazi già antropizzati, evitando di sottrarre superfici alle aree agricole; e sosterrebbe l’impegno dell’Italia ad aumentare la produzione di energia rinnovabile.
Secondo i promotori, la formula ideale per la gestione sarebbe quella delle Cer, allo scopo di accedere a incentivi pubblici e favorire il coinvolgimento degli enti pubblici. «L’auspicio – afferma Bergamaschi – è che Provincia, Comune e Gal diano gambe a questa idea con studi di fattibilità e investimenti». L’interessamento del Navarolo, ente proprietario dell’area, c’è già: «Il canale – nota Cerioli - è utilizzato solo pochi mesi l’anno, per cui verrebbe meglio sfruttato. Le coperture diminuirebbero i costi per pulizie e manutenzioni. L’investimento comporterebbe anche la messa in sicurezza dell’area mediante recinzioni e videosorveglianze».