A giudizio per estorsione e pedopornografia: assolti

Erano accusati di aver ricattato la famiglia di una ragazzina, dopo averle sottratto dei video in cui si mostrava nuda a ballare. Estorsione e diffusione di materiali pedopornografici: queste le accuse, gravissime, alle quali dovevano rispondere due uomini residenti a Suzzara.

Ma il collegio dei giudici presieduto da Giacomo Forte li ha assolti per non aver commesso il fatto. Se, come ha spiegato il loro difensore, l’avvocato bresciano Domenico Servillo, è accertato che quei video fossero finiti in rete, non è stato assolutamente chiarito chi fosse il responsabile del furto e poi della diffusione.

Secondo l’accusa, uno dei due uomini, che conviveva con la famiglia della minorenne, avrebbe messi le mani sullo smartphone della 14enne, dove c’erano salvati dei video girati dalla ragazzina stessa. Poi li avrebbe messi in rete chiedendo alla famiglia 500 euro per eliminarli, con l’aiuto di un complice che mandava le richieste attraverso messaggi su WhatsApp. Per loro la pubblico ministero Alessia Silimbani aveva chiesto rispettivamente condanne a tre anni e un anno.