L’ospedale di Suzzara va al gruppo di Nicchio: «Subito 2,5 milioni»
Respinto il ricorso di Kos: l’ospedale passa a Mantova Salus. Intervista al presidente
Due milioni e mezzo di euro per rinnovare le apparecchiature di diagnostica per immagini, potenziamento del pronto soccorso e dell’attività ambulatoriale. Questo il programma di investimento per il primo anno e mezzo che il gruppo Mantova Salus ha messo sul piatto del Montecchi di Suzzara.
Oggi, 15 marzo, è arrivata la tanto attesa sentenza del Consiglio di Stato dopo l’ultimo ricorso presentato dal gruppo Kos, attuale gestore del Montecchi: respinto.
A questo punto la neo manager di Asst, Anna Gerola, nelle prossime ore firmerà il dcreto di pre-assegnazione alla società Nima (Gruppo Mantova Salus) creata ad hoc per la gestione del presidio suzzarese per i prossimi dieci anni. L’atto precede i 60 giorni canonici durante i quali le due parti stipuleranno un dettagliato contratto che disegnerà il futuro del presidio.
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Dottor Nicchio, il suo gruppo oggi può vantare la gestione di strutture sanitarie da nord a sud della provincia passando per Mantova. Adesso arriva anche Suzzara: un bell’impegno...
Certo - conferma Guerrino Nicchio, presidente del gruppo Mantova Salus -. Ma prima di parlare di quello che sarà l’ospedale di Suzzara, vorrei sottolineare che la nostra è un’azienda famigliare del territorio. Non siamo una multinazionale e in tutto quello che facciamo ci abbiamo sempre messo la faccia. Abbiamo dalla nostra la lunga esperienza maturata con gli ospedali di Castiglione e Volta Mantovana. Il Montecchi sarà un ospedale del territorio che risponderà alle esigenze del territorio. Per fare tutto questo contiamo sulla collaborazione di tutti. Per ultimo ricordo che anche Suzzara è una struttura accreditata e quindi per l’utenza non cambia nulla, è come se fosse pubblica. Lo ribadisco perché ancora oggi c’è chi mi chiede se le prestazioni sono a pagamento.
Arriviamo al dunque: il bacino demografico che usufruisce dei servizi offerti dal Montecchi da mesi si chiede che succederà con la nuova gestione. Cambierà qualcosa?
Certo che cambierà e in meglio - sottolinea Michele Nicchio, amministratore delegato dell’ospedale di Suzzara -. Abbiamo messo a punto un progetto tecnico-operativo di sviluppo e potenziamento dei servizi tarato sui bisogni del territorio, che conosciamo bene perché ormai da più di vent’anni operiamo nel Mantovano.
Che cosa intende dire con potenziamento?
Mutuando l’esperienza maturata con la gestione pluriennale del San Pellegrino di Castiglione delle Stiviere investiremo per potenziare alcuni servizi. Nel primo anno e mezzo di gestione punteremo, anche a livello organizzativo, sul pronto soccorso, perché il reparto dell’emergenza rappresenta uno dei primi contatti con l’utenza e deve rispondere a ogni esigenza rispettando i tempi di attesa. E questo lo si può fare se c’è dialogo continuo con i reparti che dovranno accogliere i pazienti. Il secondo investimento, che abbiamo quantificato in due milioni e mezzo di euro, è destinato alla diagnostica per immagini. Abbiamo già previsto l’acquisto di una nuova Tac e di una nuova Risonanza magnetica, macchinari di ultima generazione e più performanti rispetto a quelli esistenti.
Reparti, servizi e attività ambulatoriale?
Sgomberiamo il campo da dubbi e timori. Resteranno in funzione tutti i reparti attualmente esistenti e potenzieremo l’attività ambulatoriale. In una sola parola non si chiude nulla. Per quanto riguarda il futuro ed eventuali nuovi servizi fateci iniziare e valuteremo le necessità.
Il passaggio di mano di una società provoca sempre qualche timore nei lavoratori...
La fermo subito, il piano che abbiamo presentato all’Asst e in virtù del quale abbiamo ottenuto l’assegnazione prevede l’assorbimento totale dei lavoratori, attraverso i quali il Gruppo Mantova Salus nel suo complesso arriverà a superare i 1.500 dipendenti.
Sul tema nuovi macchinari interviene anche Anna Nicchio, direttore finanziario di Mantova Salus:
«Abbiamo previsto un investimento iniziale di 2,5 milioni di euro nel miglioramento della dotazione tecnologica. Vogliamo dotarci di nuovi apparecchi diagnostici e strumentazioni che possano supportare il lavoro delle équipe mediche, con una ricaduta positiva sul servizio offerto all’utenza, sia in qualità che nei tempi di risposta».
Il contratto stipulato con Asst prevede per i prossimi dieci anni il pagamento di un canone di affitto di 1 milione e 550 mila euro all’anno, notevolmente superiore - una decina di volte - rispetto a quanto pagava l’attuale gestore. La manutenzione straordinaria spetterà all’Asst, quella ordinaria e i macchinari al nuovo gestore. Attualmente i posti letto accreditati sono 123.
La battaglia tra Asst e Kos: più di otto mesi di delibere e ricorsi al Tar
La battaglia a suon di carte bollate tra Asst di Mantova e grupp Kos era iniziata a fine giugno con l’apertura della gara di assegnazione dell’ospedale Montecchi ad un nuovo gestore e dopo l’offerta di prelazione a Kos che l’aveva rifiutata ritenendo troppo oneroso l’affitto annuale, lievitato a un milione e mezzo di euro.
Il 29 luglio il Tar di Brescia aveva respinto il ricorso, ma i giudici amministrativi non erano entrati nel merito. In risposta, Ospedale di Suzzara Spa si era appellato al Consiglio di Stato.
Il 14 settembre il Consiglio di Stato ha riformato l’ordinanza del Tar disponendo la sospensione della gara col sollecito al Tar di esprimersi nel merito. A fine ottobre la sentenza di merito: ricorso infondato, la gara può andare avanti. Ai primi di novembre Kos presenta il secondo ricorso davanti al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar di Brescia. Ieri l’atto finale: appello respinto.