A Mantova giro di vite sull’usura: «Un fenomeno sommerso»
Leggendo i dati, verrebbe da dire che nel Mantovano l’usura non esiste. «Denunce praticamente assenti, ma ritengo che sarebbe un grave errore considerarlo un dato lusinghiero e andare oltre. Dobbiamo invece scavare più a fondo, perché il più delle volte chi ne è vittima non presenta denuncia. Dobbiamo tutti avere il coraggio di parlarne».
A smuovere le acque sul tema usura è il prefetto Gerlando Iorio, che ha convocato un incontro per l’attuazione di iniziative di prevenzione e contrasto al fenomeno. Erano presenti, oltre al questore e ai comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza, i rappresentanti dell’Associazione bancaria italiana, della Camera di commercio e delle categorie imprenditoriali.
Fenomeno sommerso
«Per la prima volta abbiamo riunito tutti assieme le varie categorie e il mondo del credito - osserva il prefetto - abbiamo preso in esame l’accordo quadro in materia sottoscritto dal ministero dell’interno e dall’ente rappresentativo degli istituti di credito. E ci siamo confrontati sulla situazione locale. Mantova è una realtà caratterizzata da un relativo benessere, ma le situazioni di sofferenza ci sono. Questa sofferenza finanziaria induce chi le vive, in assenza di sufficienti concessioni di credito da parte delle banche, a rivolgersi al mondo oscuro del prestito non ufficiale».
Paura e vergogna
«Le iniziative in campo di Camera di commercio e delle associazioni di categoria esistono - riferisce la prefettura - ma vanno ulteriormente raccordate. Iniziative che scontano la difficoltà di chi cade nella spirale dell’usura di confessare il proprio stato di disagio».
Il ruolo delle banche
Il comandante della guardia di finanza, ha spiegato che le banche «sono in condizione privilegiata per riconoscere quello stato di bisogno».
Aggiunge Iorio: «Non tutte le persone che hanno la necessità di un prestito hanno i requisiti per ottenerlo dalle banche. A chi si rivolgono, dunque? Qui dobbiamo lavorare, come dobbiamo prestare grande attenzione alle cessioni di impresa. Si tratta quasi sempre di operazioni regolari, ma a volte sono il risultato di un’azione di strozzinaggio. Oltre all’incrocio dei dati del Registro imprese camerale, potrà essere utile una interlocuzione con notai e commercialisti».
Iorio ha anche sottolineato la necessità di sensibilizzazione delle banche ad utilizzare al massimo i fondi antiusura e a svolgere verso la clientela un ruolo informativo».