A Commessaggio è partito il restauro del ponte sul Navarolo
Il ponte di barche sul canale Navarolo è in restauro. Si tratta di un’opera che prevede un quadro economico di 400 mila euro, fondi ottenuti dal comune di Commessaggio grazie a un finanziamento, a fondo perduto, legato al Pnrr.
Il progettista e direttore dei lavori e del cantiere è l’architetto Matteo Guardini che, da circa un mese, è all’opera sul manufatto che collega due centri abitati, Commessaggio e Commessaggio inferiore, sull’altra sponda del Navarolo, nel comune di Sabbioneta.
La candidatura al bando
Entrambi i Comuni, con i sindaci Alessandro Sarasini (Commessaggio) e Marco Pasquali (Sabbioneta), avevano candidato il ponte a bandi per eseguire il restauro. A vincere il bando, e ottenere i fondi, è stato alla fine il Comune di Commessaggio, e Guardini è il libero professionista che ha seguito tutta la pratica, realizzando il progetto preliminare, che è andato a bando, e redigendo poi il progetto esecutivo. Ora sta seguendo il cantiere.
«Ringrazio i due sindaci, e i loro uffici, per il sostegno e la fiducia, e per come stanno gestendo questo cantiere. I disagi per la popolazione ci sono, ma si tratta di fatto di allungare un poco il giro in auto, dato che questo ponte era, e sarà, comunque destinato al traffico leggero».
Nel dettaglio, il manufatto, che è stato costruito nel 1976, «vede presenti tutti i principali materiali: il calcestruzzo delle barche, l’acciaio e il legno per il resto del ponte. Da un punto di vista di interventi è un’opera delicata e allo stesso tempo una bella sfida professionale. Abbiamo avuto il sostegno e l’aiuto della Sovrintendenza, dato che si tratta di un ponte storico e vicino ad edifici di pregio come il Torrazzo». L’opera, di fatto un lavoro di restauro, durerà ancora 3 mesi minimo.
La tecnica
«Stiamo lavorando come avrebbero fatto i costruttori dell’epoca. Quello che si può recuperare, lo reimpieghiamo, come per esempio le travi in acciaio, che verranno saldate, sabbiate e rimesse a nuovo. Per il legno, invece, andremo a sostituire le parti ammalorate e marce; metteremo legno nuovo che verrà ovviamente trattato con moderne tecniche al fine di poterlo conservare al meglio».
Prima di questo ponte c’era un’altra struttura, in metallo. «Parte di quel vecchio ponte è confluita, con alcuni pezzi, in questo ponte di barche» conclude Guardini.
Nel mezzo, poi, il ponte di barche aveva la possibilità di essere aperto, per far passare i mezzi che, un tempo, ripulivano il Navarolo. Ora questa operazione non viene più eseguita e il ponte non è più stato aperto.