Mantova-Triestina: festa per 6mila e per il compleanno del mister

Il commento di Massimo Biribanti alla vittoria dei biancorossi, che al Martelli si rialzano in modo imperioso. Molto più di quanto dica il 2-1 finale

Il Mantova si rialza come sempre in modo imperioso. Dall’inizio della stagione i biancorossi non avevano mai giocato due partite di seguito senza vincerne una e la “regola” la confermano al Martelli contro la Triestina, annichilita molto più di quanto dica il 2-1 finale.

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All’uno-due iniziale firmato Mensah-Brignani avrebbero potuto aggiungersi infatti numerose altre reti, che però i biancorossi hanno mancato rischiando nel finale di compromettere tutto. Del resto non si può essere perfetti, ma la “macchina” costruita da Davide Possanzini ci va davvero molto vicino. E vederla all’opera è uno spettacolo che, settimana dopo settimana, viene apprezzata anche dagli addetti ai lavori avversari.

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L’ipno-zona del mister biancorosso fa brillare gli occhi a tutti e in primo luogo ai suoi calciatori, che gli hanno regalato i tre punti e portato anche una torta per festeggiare i suoi 48 anni, compiuti proprio il 9 febbraio.

A margine di una festa totale, che ha coinvolto come non mai i seimila tifosi presenti al Martelli, si deve poi parlare della corsa promozione. Oggi (10 febbraio) tutti davanti al video per assistere senza patemi a Padova-Trento, gara dal pronostico apparentemente scontato.

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Poi testa alla trasferta di martedì ad Alessandria contro i grigi che sono ultimi in classifica e anche in crisi societaria, ma che saranno molto più riposati del Mantova, dato che il 9 febbraio la loro partita è stata rinviata per pioggia. Il testacoda andrà affrontato con lo stesso piglio con cui s’è giocato il big match con la Triestina, perché quei tre punti saranno altrettanto importanti.

I biancorossi utilizzati meno avranno probabilmente spazio e dovranno rispondere a dovere. Superato lo scoglio più duro, infatti, martedì ad Alessandria e sabato 17 febbraio con la Pro Patria al Martelli c’è l’occasione di mettersi in tasca un’altra fetta di B. Guai a non farlo.