Camionista di Gonzaga ucciso a coltellate:  presi i due assassini in fuga

Ucciso a coltellate per rapinarlo di una notevole quantità di denaro, diecimila euro, in una strada nella zona artigianale di Seano, frazione di Carmignano, in provincia di Prato. La vittima, Harpal Singh era un trasportatore di 59 anni di origine indiana residente a Gonzaga. Si trovava nel centro toscano per acquistare dei capi d’abbigliamento in una delle tante ditte di pronto moda della zona per venderle all’estero, principalmente in Germania. A trovare il cadavere è stato il figlio, che lo aveva accompagnato assieme ad altri trasportatori nel viaggio. A meno di ventiquattrore dal delitto i carabinieri di Prato hanno arrestato due persone: sono collaboratori della vittima, hanno 22 e 29 anni e sono di nazionalità pachistana. Sono stati fermati tra Milano e Torino mentre fuggivano sul treno Italo. Avevano con sé i diecimila euro.

La dinamica

L’autotrasportatore era arrivato nel centro toscano con il suo furgone il pomeriggio di venerdì 9 febbraio. Con lui anche il figlio, che viaggiava su un Tir, e altri camionisti. Lo scopo era acquistare capi di vestiario da produttori della zona, prevalentemente imprenditori cinesi, per poi trasportarli e rivenderli in Germania. A un certo punto, Harpal Singh si è staccato dal gruppo: col suo mezzo, meno ingombrante dei Tir e in grado di muoversi più agilmente nelle stradine del quartiere, doveva raggiungere le singole ditte. Con sé aveva diecimila euro per acquistare i vestiti. Da quel momento i suoi compagni di viaggio non lo sentiranno più. In tarda serata, il figlio dopo aver inutilmente cercato di contattarlo al telefono, ha deciso di andarlo a cercare nelle strade del quartiere. Era preoccupato, ma certo non immaginava lontanamente quello che avrebbe trovato, due ore dopo, in una stradina scura tra i capannoni industriali chiusi. Su un marciapiede c’era il corpo del padre, ormai privo di vita. L’uomo era stato accoltellato brutalmente alla schiena e alle gambe con violenza inaudita. I soldi spariti.

La svolta

Le indagini dei carabinieri hanno subito preso una direzione precisa. I due rapinatori sono stati ripresi dalle telecamere della zona. Anche la scena della violenta aggressione è stata immortalata. Gli assassini sono fuggiti a piedi verso l’argine del torrente Stella che scorre a poca distanza. Ma la svolta è arrivata nel pomeriggio di sabato 10 febbraio. Il figlio ha dato un impulso decisivo all’identificazione degli autori dell’omicidio. I carabinieri sono riusciti a intercettare i loro cellulari. Così hanno scoperto che si trovavano sul treno. Il convoglio è stato fatto fermare e i due sono stati arrestati in serata. Volevano andare in Portogallo e con loro avevano il cellulare della vittima.

L’agonia

Le telecamere hanno anche rivelato un particolare tragico: la vittima è stata lasciata a terra ancora viva, l’agonia è durata almeno mezz’ora. L’accanimento con cui i rapinatori hanno infierito sul camionista è un elemento che viene preso in seria considerazione. Oltre alla rapina potrebbero esserci altri moventi.

La vittima

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Singh era una figura stimata e autorevole per le comunità Sikh distribuite tra il Basso Mantovano e il Reggiano. Harpal Singh, l’autotrasportatore di 59 anni brutalmente assassinato in provincia di Prato, era stato tra i fondatori del tempio Sikh di Novellara, il più grande d’Europa. Alla sua inaugurazione, nel 2000, presenziò anche Romano Prodi, in veste di presidente della Commissione europea. La notizia della morte di Harpal Singh è stata accolta con dolore dalla comunità che fa capo a Suzzara. «Una giornata triste e dolorosa - riferisce il presidente della comunità, Hardip Singh - era una persona rispettata e per bene. Morire in questo modo è orribile». Sposato, tre figli, Harpal Singh abitava a Gonzaga dove aveva sede la sua ditta di trasporti. Ieri la sua abitazione è stata meta di una processione di amici provenienti non solo dal Mantovano ma anche dal Reggiano. La testata Il Sikh-La Voce della Comunità, dedica un articolo all’assassinio dell’autotrasportatore ricordandolo tra i fondatori dell’associazione Sikhi Sewa Society.