In calo il ricorso alle badanti: a Mantova solo 8 assunzioni ogni cento anziani

I lavoratori domestici regolari, colf e badanti, sono 5. 330 nel Mantovano. Meno dunque di quelli registrati dall’Inps nel 2020, anno di pandemia e di interruzione di molti rapporti di lavoro di questo tipo. Allora colf e badanti erano 5.456. I dati aggiornati alla fine del 2022 fanno parte di uno studio dell’Inps rielaborato dall’Osservatorio Domina sul lavoro domestico.

In Lombardia i lavoratori (ma è più opportuno parlare di lavoratrici) domestici regolari registrati, 174.613, mostrano un calo analogo a quello Mantovano (-6.5% nel 2021 rispetto al 2020). Un andamento sorprendente se si pensa che nel frattempo la popolazione anziana (dagli ottant’anni in su) ha registrato un incremento (rallentato nel 2020 dal Covid).

I dati mantovani

Secondo il report dell’Inps, le colf (vale a dire persone addette alle pulizie domestiche) sono nel Mantovano 2.792, vale a dire 6,9 colf ogni mille abitanti. Questa percentuale ci assegna il sesto posto in Lombardia. Al primo c’è Milano con un quota di 15,9 colf ogni mille abitanti.

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Più specifico, se si vuole analizzare il fabbisogno di persone con autonomia limitata, la figura della badante. Nel Mantovano sono regolarmente impiegate 2.538 operatrici, vale a dire 7.8 ogni cento anziani dagli ottant’anni in su. Anche qui è Milano ad avere il rapporto più elevato: 11,3.

Il Mantovano, tanto per le collaboratrici domestiche quanto per le badanti, registra quote inferiori alle medie lombarde, che sono rispettivamente di 10,5 e di 9,2. Altro elemento da considerare è che la popolazione dagli ottant’anni in su è di 32.731 persone.

Previsioni

In Lombardia, in prospettiva, il numero di badanti tenderà a crescere: nel 2050 ci saranno un milione e 219mila anziani. Un incremento del 59.8% contro una diminuzione della popolazione tra gli 0 e i 14 anni del 2%.

I costi per le famiglie

Figure come le badanti rappresentano un bisogno fondamentale per tante famiglie che molto raramente riescono ad assicurare con le proprie forze il sostegno a genitori (o parenti stretti) che hanno bisogno di assistenza continua. Si calcola che la spesa media annuale per le famiglie lombarde e mantovane che usufruiscono di badanti con contratto regolare sia di 9.064 euro.

Va detto anche che sono in tutto 185.968 in Lombardia le famiglie datori di lavoro domestico, ma nel 2022 sono diminuite del 5.5% rispetto all’anno precedente. Il numero di lavoratori domestici, nello stesso periodo, è calato del 6.5%.

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Il settore è in attesa di un rinnovo del contratto, ma agli inizi di gennaio sono state aggiornate le tabelle delle tariffe. Una badante che convive con l’assistito full time (54 ore settimanali, dal lunedì al sabato) prende un compenso lordo di 1.127 euro.

A questo vanno aggiunti i contributi, che fanno salire la spesa per la famiglia di 500-600 euro. Una colf prende invece una tariffa oraria di 6,62 euro lordi. La tariffa oraria di una badante non specializzata è in media di 7,89 euro, che sale a 9-10 euro se specializzata (ad esempio se può somministrare farmaci).

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Solo in un caso su quattro il rapporto di lavoro prevede la convivenza. L’età media del datore di lavoro è di 62,3 anni. La maggior parte è italiana (89,4%) e di genere femminile (52,2%). Nel 2022 le famiglie in Lombardia hanno speso 1.686 milioni di euro per la retribuzione dei lavoratori domestici.

L’ombra del lavoro nero

Le percentuali di assunzioni regolari di badanti lasciano pensare che ci sia un sommerso di lavoro nero significativo. Chi ha bisogno di una badante può consultare l’elenco unico regionale degli assistenti personali. Ci sono alcune associazioni che hanno piccoli elenchi di contatti (o le parrocchie), ma il grosso della ricerca avviene tramite agenzie o cooperative. Oppure ci si affida al passaparola.

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Lo scorso anno la Filcams Cgil di Mantova, oggi guidata da David Gabbrielli, aveva compiuto uno studio sui dati Inps e lanciato l’allarme sul lavoro nero nel settore: a livello nazionale è di oltre il 52% mentre in Lombardia si aggirerebbe attorno al 30-40 per cento .

Gli aiuti della Regione

Otto badanti su dieci operative in Lombardia sono di origine straniera. Il 29,5% proviene dall’Est Europa, il 22,5%, dall’Asia, il 20,1% dal continente americano. La manodopera è formata prevalentemente da donne (83,3%) e l’età media di 49 anni.

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La Regione finanzia diversi incentivi per l'assistenza domestica di persone non autosufficienti, come le cosiddette Misure B1 e B2 e i voucher mensili. Inoltre, la Regione contribuisce sulle spese previdenziali della retribuzione dell'assistente familiare con il bonus assistenti familiare. Il Comune, tramite Aspef e l’Asst forniscono assistenza domiciliare integrata a favore di persone in stato di fragilità.