Cioffi si tiene il punto e guarda al futuro: «L’Udinese è viva, ci aspetta una maratona»
foto da Quotidiani locali
REGGIO EMILIA. «Siamo vivi, ma sappiamo che ci aspetta una lunga maratona». Non pare interessato troppo al risultato dello sprint sostenuto lunedì primo aprile con il Sassuolo, Gabriele Cioffi. O meglio, sposta subito la lente d’ingrandimento dal singolo risultato a quello della missione da centrare a ogni costo, la salvezza.
Tanto che, dopo aver parlato di una corsa di resistenza che durerà altre otto giornate ai microfoni di Dazn, il tecnico bianconero in sala stampa, dopo poco, viene interrogato in aritmetica applicata alla Serie A: «Quanti punti serviranno per la salvezza? Secondo me 40, se puoi ne basteranno 35 festeggeremo lo stesso».
L’analisi
«Si può sempre far di più, anche quando vinci». Cioffi parte da questa premessa per raccontare la partita dalla sua “torretta”, dove ha visto un’Udinese «che ha reagito bene al gol, visto che siamo stati bravi a recuperarlo subito», ma anche una squadra che avrebbe potuto fare di più, in termini di pericolosità, nella ripresa. «Nel primo tempo siamo stati più in controllo, abbiamo creato diverse occasioni, mentre nel secondo abbiamo lasciato il pallino del gioco nelle loro mani. Ma in panchina avevo tanti giocatori non al top, non avevo molti cambi a disposizione stavolta. Nonostante questo nella ripresa abbiamo centrato due traverse (seppur in fuorigioco, ndr)».
È arrivato così un pareggio che non può essere considerato un risultato esaltante, seppur non sia negativo a 360 gradi. «Noi volevamo vincere, pur sapendo di affrontare un Sassuolo che sta reagendo alla situazione di classifica. Dovevamo concretizzare alcune occasioni, ma se dico che il pareggio non mi sta bene sarei un presuntuoso».
La tattica
I problemi di organico hanno condizionato anche la proposta di gioco, considerando che, in sede di presentazione alla partita, Cioffi aveva preannunciato novità nello schieramento offensivo. «L’idea era di far giocare Brenner, che ha avuto però un attacco influenzale. C’erano idee, anche per far rifiatare qualche calciatore che era stato fuori con la nazionale». Ma qualcosa di nuovo il tecnico bianconero l’ha visto. « Il Sassuolo, a livello difensivo scappava presto come linea, nel secondo tempo ci siamo allungati un in attacco e così ho chiesto alle punte di lasciar giocare i due centrali, affinché uno allungasse e l’altro fosse libero tra le linee. E quando lo abbiamo fatto, ho visto aspetti positivi. E da questi bisogna ripartire per affrontare nella prossima in casa una grande Inter. Dovremo giocare con la voglia di portare a casa almeno un punto, perché ogni centimetro può essere importante in questa situazione».
I singoli
Poca soddisfazione, ma anche pochi davvero bocciati nella testa dell’allenatore bianconero. Anzi, per qualcuno fioccano anche complimenti, Kamara per esempio: «Ci tengo ad elogiarlo. Sta facendo da diverse settimane il ramadan, ma ha fatto ugualmente una partita incredibile. E faccio anche i complimenti a Lucca e a Bijol, che ci dà tanta concretezza in difesa».
Infine i due veterani che hanno costruito l’azione del pareggio: «Pereyra e Thauvin sono il mio termometro in campo. Se mollano loro molla anche la squadra».