I paradisi fiscali per una seconda vita, ecco dove se ne vanno i nostri pensionati: la meta preferita è la Grecia
Finito il sogno Portogallo: all’ombra del Partenone per quindici anni tassazione al 7 per cento, con un costo della vita tra i più bassi d’Europa. Convenienti anche Croazia e Tunisia
Dopo la fine del sogno Portogallo, trasferirsi all’estero per godersi gli anni della pensione è ancora conveniente? Da Udine a Pordenone, secondo i dati raccolti da Expatria, società di consulenza pordenonese che accompagna le famiglie nei vari passaggi da compiere per trasferirsi regolarmente, una famiglie su dieci è intenzionata a spostarsi all’estero.
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La meta più ambita, che ha sottratto il primato al Portogallo, è la Grecia, dove per i primi 15 anni i pensionati pagheranno il 7 per cento di tasse sul vitalizio.
«Abbiamo registrato un boom di richieste poco dopo lo scoppio della pandemia, a cui è seguito un timido 2021 – raccontano Simone Rummolino e Martina Cancian, fondatori di Expatria – Nel 2022, invece, i numeri sono tornati a crescere, mantenendo un trend stabile».
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Come sottolinea Simone si nota una forte vocazione estera nell’area giuliana e goriziana, considerata anche la vicinanza con Austria e Slovenia. Vocazione che riguarda anche il mondo delle imprese, che si stanno patendo a nuovi mercati.
I passaggi da compiere
I servizi offerti da Expatria sono principalmente l’assistenza al trasferimento, che viene gestito con professionisti, commercialisti e avvocati, attivi nelle singole destinazioni. Per quanto riguarda gli step, si parte dalla presentazione dei documenti italiani al paese di destinazione e alla loro traduzione nella lingua del posto, oltre alla richiesta di tutti i certificati fiscali necessari.
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Lo studio organizza anche dei corsi linguistici e offre la possibilità di usufruire del servizio di interpretazione. A questo si aggiunge l’Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) e la domanda per ottenere la residenza fiscale . Arrivando al costo dell’operazione di trasferimento all’estero, varia da caso a caso a seconda dei servizi che si richiede ai propri consulenti.
La fine del sogno Portogallo
Da più di un decennio, il Portogallo è stata la meta prediletta degli italiani in pensione, che emigravano per ricercare una migliore qualità della vita e godere della pensione detassata. Di tutto ciò, a partire dal 2024, è rimasto solamente il ricordo. Da quest’anno, infatti, non è più possibile richiedere l’inclusione al regime di tassazione agevolata; le pensioni, quindi, saranno assoggettate all’aliquota ordinaria, in linea con quella italiana.
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Le nuove mete più ambite
La Grecia risulta tra i paesi più accattivanti. Grazie ad una norma varata dal parlamento – che riguarda unicamente i pensionati del settore privato – chi deciderà di trasferirsi pagherà per quindici anni solo il 7 per cento di tasse.
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A questo, come detto, si aggiunge il costo della vita, tra i più bassi d’Europa. Basti pensare che un affitto, mensilmente, si aggira intorno ai 500 euro per le località di mare. Al secondo posto del podio si piazza la vicina Croazia, che rappresenta una destinazione ideale per chi desidera trasferirsi dopo la pensione o per chi è interessato ad investire nel settore immobiliare.
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Con un costo della vita più basso, con un risparmio tra il 10 e 15 per cento sulle utenze energetiche, rispetto a molte zone dell’Italia, la Croazia si sta rapidamente affermando come una delle destinazioni più amate in Europa. Infine, anche la Tunisia da diversi anni rientra nel mirino dei pensionati, soprattutto per coloro che hanno lavorato nella pubblica amministrazione.
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Stando alla legge finanziaria locale, infatti, solamente il 20 per cento della pensione è soggetta al pagamento delle tasse. Inoltre, se la somma percepita è inferiore a 1.520 euro lordi non si pagherà alcun tipo di imposta.