Di giorno bar, di notte pista da ballo: musica e luci trasformano la città, ecco la mappa della movida di Pordenone
PORDENONE. Alle 2.20 del mattino, la voce del dj annuncia dal microfono «ragazzi, questa è davvero l’ultima, è stato bello, ma dobbiamo chiudere». Braccia alzate al ritmo dance e corpi che ondeggiano ancora sono i chiari segnali che di chiudere non ne ha voglia nessuno.
È già una mezz’ora che viene annunciato «proprio l’ultimo brano», sei o sette sono stati presentati con le stesse intenzioni, ma forse finire con “Dancing queen” degli Abba, pure se in versione dance, è stato un errore perché di colpo risveglia tutta la voglia di ballare compressa da giorni e la notte destinata a una sua naturale scadenza riprende vigore: tutti, nessuno escluso, puntando all’unisono l’indice al cielo urlano «You can dance, you can jive, having the time of your life, ooh, see that girl, watch that scene, digging the dancing queen».
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Non è un club di Milano né di Berlino, ma un bar di Pordenone. Sì, proprio di quella Pordenone che spesso è stata abbinata alla noia, con un gioco di parole, facile, ma che ancora stenta a togliersi di dosso. Quella città capace di svuotarsi già prima di cena, che chiusi i negozi del centro, chiude anche le luci dei bar, mette a posto i tavolini, fa i conti di cassa, e si prepara per l’indomani.
La stessa città che è capace, però, in un sabato notte di un marzo qualunque, di fare le ore piccole ballando e consumando fiumi di vermouth, gin, vodka e Campari.
E allora, com’è Pordenone di notte, ci siamo chiesti, davvero è così irrimediabilmente spenta come appare? Cosa succede quando i negozi chiudono e i terminano l’ultimo servizio, cosa fa la gente e dove va chi non si accontenta di avviarsi verso casa, che fine fanno gli amanti dei long party che vivono a Pordenone? Il risultato di una piccola inchiesta ha mostrato degli esiti sorprendentemente curiosi.
La mappa
A tracciare una mappa dei locali con maggiore vocazione notturna, gran parte del movimento si concentra nel cuore cittadino. Già verso la seconda metà della settimana, ma soprattutto il venerdì e il sabato, la parte da leone la fa Ovest la Boutique, all’angolo tra via Battisti e corso Vittorio. Il passaggio abbandonato di quello che una volta era l’ingresso di una banca d’affari è la collocazione naturale di un banco da dj, da lì la musica accompagna aperitivi e long drinks fino alle due nei weekend.
Poco più avanti, altro genere di pubblico, di preparati alcolici e altra musica per i Compari, birra e spritz vengono serviti fino all’una. Pochi metri più avanti in vicolo delle Acque l’Antica Drogheria e la birreria Bar Bacco completano l’offerta spingendosi nei fine settimana anche fino alle 3. In due direzioni opposte gli storici dell’after dinner si danno appuntamento al Posta o al Caffè Municipio capaci di resistere bene anche oltre il coprifuoco cittadino.
Ma ancora, il popolo del dopocena si distribuisce tra bar XX Settembre, il Molo e poi più su in via Brusafiera al Corner cocktail bar, aperto fino all’una e mezza e nel fine settimana anche fino alle due e mezza. La mappa non si esaurisce qui, perché gode di notevole vitalità serale anche il Barba Sucon in piazza Duca d’Aosta.
Tutti, però, devono fare i conti con i residenti e il loro diritto alla quiete. Quanto sia difficile la convivenza tra la voglia di tirare tardi e il diritto al sonno di chi abita nei paraggi di un bar è cronaca nota, e periodicamente si riaccende.
La movida
Fin qui, si resta nell’ambito dei cocktail bar e della musica, delle atmosfere lounge per intenderci, ma la movida nel senso proprio del termine, il movimento fisico, quello delle feste, dei corpi che si liberano e si muovono, degli indici puntati al cielo, a Pordenone, dove si trova? Chi pensa che gli amanti dei long party siano destinati al ritiro nelle proprie abitazioni o all’emigrazione verso l’indiscutibile vivacità dei locali veneti si sbaglia di grosso.
La notte pordenonese è, contrariamente a quello che si pensa, vivace, trasgressiva, frenetica, spensierata, lussuosa e molto, molto alcolica. In questo caso la mappa è più limitata e meno regolare, in compenso è decisamente più energica.
Per restare in centro la cadenza saltuaria, quasi trimestrale, non toglie nulla alle leggendarie notti del PN Bar di viale Cossetti. Qui ci si ritrova alle otto di sera, e nel paio d’ore che dura l’avvio della serata, si sono già consumati un paio di fiumi di aperitivi, le luci hanno iniziato a prendere le misure e la musica, rigorosamente dance, fa gli onori di casa per quella che si prospetta come una lunga, lunga notte di festa urbana.
Qui si dà appuntamento la componente borghese della città, appartenenti a una fascia d’età che ha vissuto i fasti notturni delle discoteche prepandemia.
Il clou è tra mezzanotte e l’una, poi tutto si mescola, dietro il banco si balla come davanti al dj, nella manciata di metri quadrati del piano terra, ci si stringe, impossibile non farsi prendere dal ritmo, una boccata d’aria e poi subito dentro a tenere viva la notte.
Al Costantin
Con cadenza regolare, una domenica sì e una no, l’insospettabile Cafè Costantin di viale Venezia, sì proprio quello di fronte all’ingresso dell’Electrolux, si trasforma in una dance hall affollatissima. Ha dalla sua l’enorme parcheggio sul retro e la giusta distanza dalle zone residenziali.
Volumi alti e folla non sono un problema qui. Ci si dà appuntamento già alle 18.30, drink and food per iniziare, poi il ritmo si fa più serrato e intenso. Frequentate da un pubblico più eterogeneo come età e provenienza, le feste al Costantin sono un riferimento e anche se la stagione si è chiusa domenica scorsa, perché tutti si trasferiscono al mare, sono già in previsione dei fuori programma.
Non c’è nessun segreto, niente di riservato, la festa, o le feste per essere più precisi sono aperte a tutti. Il passaparola viaggia, oltre che dal classico e tradizionale suggerimento di qualche amico, principalmente sui social. Sulla pagina Instagram di “Vivila Così”, si trova tutto quello che succede al Costantin Cafè, mentre sulla pagina di Botanico, il bistrò in parco San Valentino, ci sono indicazioni, reel, foto e suoni di un altro punto di riferimento per la movida cittadina.
Questo è il panorama notturno urbano pordenonese, ma credere che la mappa della movida si fermi nei confini della prima periferia sarebbe un errore, perché anche la provincia, a guardarla da vicino, mostra una vita notturna davvero tutt’altro che sopita.