Malore mentre è al pub a Nova Gorica con gli amici, dipendente della Danieli muore a 45 anni
PREMARIACCO. Un malore improvviso e fulminante si è portato via – a 45 anni – Daniele Tonetti, dipendente della Danieli di Buttrio e residente a Ipplis di Premariacco, dove viveva assieme alla madre Giuliana e vicino alla sorella Flavia.
La tragedia si è consumata due sabati fa in un locale pubblico di Nova Gorica, dove l’uomo si era recato per trascorrere una serata in compagnia: i funerali saranno però celebrati giovedì 18 aprile, perché per questioni di carattere burocratico soltanto mercoledì 17 aprile la salma (sottoposta ad autopsia due giorni dopo la morte) sarà riconsegnata ai familiari e potrà dunque essere riportata in Italia.
Ancora da chiarire le cause scatenanti dell’emorragia addominale che ha stroncato la vita di Daniele, il quale non aveva mai accusato alcun problema di salute – era fra l’altro uno sportivo, praticando il ciclismo fin dai 18 anni – e che aveva trascorso la giornata senza alcuna avvisaglia, dedicandosi alla potatura di ulivi nel terreno di famiglia, svolgendo le sue consuete mansioni e infine, appunto, uscendo a sera per incontrare alcuni amici.
Il caso è apparso così singolare ai medici dell’ospedale di Nova Gorica, che lo hanno soccorso, che «per l’autopsia – informa la sorella – è stato appositamente chiamato un luminare da Fiume». Per capire cosa possa aver generato l’emorragia, però, si dovrà aspettare l’esito di specifici esami.
La comunità di Premariacco è intanto sotto choc per questo strappo brutale e del tutto inatteso, che ha portato via una persona estremamente stimata e ben voluta, come attesta fra l’altro una lettera che i colleghi della Danieli (dove Tonetti operava nel campo degli impianti elettrici) hanno consegnato ai familiari dell’uomo, ricordandone in primis «la gentilezza, una dote rara».
«Hai sempre avuto – scrivono – dei toni garbati, e quando ti esprimevi lo facevi in maniera franca e sincera; ti sei dimostrato – proseguono – una figura molto competente: tutti riconoscevano la cura e la precisione con cui lavoravi, senza lasciare nulla al caso». Legatissimo ai suoi affetti, innamorato del nipotino «era una persona dal cuore immenso, che capiva subito se chi era vicino a lui aveva bisogno di qualcosa», dice Flavia, raccontando delle sue attenzioni («è grazie a mio fratello che ho potuto laurearmi»), delle grandi capacità manuali («era bravissimo nelle riparazioni»), della passione per i viaggi e per i giri in bicicletta, in Slovenia soprattutto, «che adorava».
E proprio in quella terra così cara se ne è andato: «Siamo rimasti estremamente colpiti – testimonia sempre la sorella – e saremo sempre grati per l’estrema umanità dimostrata dal personale sanitario».
funerali saranno celebrati giovedì 18 aprile, alle 15, nella chiesa di Ipplis, partendo dall’abitazione del defunto.