Gracis tranquillizza Udine: «Le difficoltà nascono dagli infortuni, con il roster al completo tornerà la miglior Apu»
UDINE. Il momento più difficile della stagione, per l’Apu, arriva in coda alla fase a orologio, quando mancano una ventina di giorni all’inizio del play-off. Una situazione da maneggiare con cura, di cui abbiamo parlato con il direttore sportivo Andrea Gracis, uno che da giocatore prima e da dirigente poi ne ha viste di tutti i colori.
Gracis, Udine ha inanellato tre sconfitte nelle ultime quattro gare, è preoccupato?
«Nella mia carriera ho sempre dovuto affrontare momenti difficili, che prima o poi arrivano per tutti. Per noi purtroppo è arrivato alla fine di questa fase che precede i play-off, ed è figlio di una serie di concause. Nei giorni scorsi coach Vertemati ha già spiegato nello specifico i problemi che stiamo attraversando. Io non sono preoccupato di questa crisi, la ritengo una cosa fisiologica: l’importante è venirne fuori nel modo migliore».
Quali sono le cause principali di questo momento buio?
«Parte tutto dagli infortuni, che hanno colpito in particolare il reparto piccoli, cioè i creatori di gioco. Questo ha fatto sì che il processo d’inserimento di Cannon sia stato rallentato e che qualche giocatore abbia dovuto giocare più del dovuto e ora sia in difficoltà. È una serie concatenata di eventi».
Clark e Caroti quando tornano in campo?
«La questione è in mano ai nostri medici. Disponiamo di uno staff sanitario e di preparatori qualificato, nutriamo la massima fiducia in loro. Attendiamo novità positive di giorno in giorno, consci che non sia il caso di prendersi rischi, perché affrettare un rientro sarebbe deleterio».
Il roster è sbilanciato sul reparto lunghi?
«Fino a poco tempo fa si parlava di una squadra che ha fatto innamorare tutti con il suo gioco, ma non andava bene perché si diceva che tiravamo troppo da tre punti. Ora si dice che abbiamo troppi lunghi. È chiaro che tutti vorremmo avere un roster che ci protegga in caso di emergenza, ma bisogna fare delle scelte. Sono sicuro che quando torneremo al completo la squadra tornerà a girare al meglio».