Ztl a Udine, il bilancio dopo 15 giorni: meno incassi per alcuni negozianti
foto da Quotidiani locali
Il periodo non consente ancora di tirare bilanci definitivi, ma a quindici giorni dall’avvio della Ztl allargata, esercenti e commercianti attivi nelle nuove zone a traffico limitato un’idea di quale effetto la novità stia avendo sul centro e sulle rispettive attività l’hanno maturata. In piazza San Cristoforo gli umori sono dei più vari. Vanno dall’aperta ostilità alla preoccupazione. Ma c’è anche chi è fiducioso.
Se sulla carta l’introduzione della Ztl non raccoglie particolari ostilità, a 15 giorni dalla sua entrata in vigore le critiche non mancano e investono in particolare la condizione generale della piazza, che se da un lato ha perso gli stalli blu, dall’altro non ha guadagnato l’auspicata vivibilità. Priva di arredi urbani – lamentano i commercianti – è diventata una zona di carico e scarico. Quanto agli effetti sul transito delle persone, c’è chi registra forti riduzioni, durante la settimana, nell’ordine del 50%.
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Chi dice che il sabato capita di non battere un solo scontrino. Poi ci sono le voci fuori dal coro, di chi ritiene ci voglia solo tempo per consentire alla gente di farsi nuove abitudini e nell’attesa tende l’orecchio, con soddisfazione, al silenzio che si è venuto a creare in assenza del via vai delle auto.
È il caso di Steve Nardini, titolare di Kobo shop, negozio di libri e dischi in via Palladio. «Sono pro Ztl ma ci vuole un po’ di pazienza. Il problema non sono i parcheggi, ne abbiamo a 150 metri da qui sempre mezzi vuoti. La gente vive di abitudini e dobbiamo aspettare che queste abitudini cambino. Ci vorrà un po’ di tempo – dice con convinzione –, ma sono sicuro ne varrà la pena». Opinione simile quella del titolare del Tom Art Café, Edward Ymeraj: «Bisogna abituarsi. Non lo siamo ancora. Qui però non ho notato grandi cambiamenti in questi primi 15 giorni, forse un po’ di persone in meno nel fine settimana».
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Chi ne ha viste invece molte di meno è il negozio di abbigliamento Yes Zee di piazza San Cristoforo. «Continuiamo a contare sui nostri clienti abituali, quelli della zona, ma gli occasionali, turisti compresi, sono già spariti. Se ante Ztl il flusso di persone era 100, ora si è ridotto a 50 – denuncia il proprietario Federico Vinci – e questa riduzione è iniziata già con l’esposizione dei cartelli che annunciavano l’avvio delle limitazioni. Nei giorni di pioggia poi, sembra di essere tornati al periodo del Covid». Vinci è convinto in generale che «le Ztl non fanno bene al commercio. A lungo termine – conclude – si spengono le vetrine e il degrado dilaga insieme alla delinquenza».
A poca distanza, in via Gemona, c’è chi si è dovuto ricredere. Inizialmente favorevole alla Ztl, oggi guarda agli effetti dei primi 15 giorni con preoccupazione. Si tratta di Francesco Caputo, consulente del negozio di abbigliamento Blublazer. «Avevamo aspettative leggermente diverse – riconosce –. Guardavamo con ottimismo alla restituzione della città ai cittadini. E invece...». Invece, a sentire Caputo, quella che si creata è «una contraddizione in termini». «Tolte per restituire la piazza ai cittadini, le strisce blu sono state sostituite con stalli per il carico e lo scarico, poco e male utilizzati» evidenzia il consulente che poi denuncia una «discriminazione commerciale» vale a dire «inflessibili controlli dei vigili di giorno, a danno dei commercianti (Caputo racconta di aver trascorso l’ultimo sabato senza battere un solo scontrino), al contrario che la sera, quando a beneficiarne sono gli esercenti». «Dopo le 19 – fa sapere ancora – qui è il far west. Parcheggia di tutto e di più. Di giorno abbiamo visto rispedire indietro stranieri che erano arrivati con l’auto fino in piazza e anche qui ci chiediamo: possibile che non ci sia un cartello in lingua straniera per mettere chi arriva da fuori nelle condizioni si sapere dove può e dove non può passare?».
Sconsolata è anche Marisol Cifuentes del negozio Algonatural di piazza San Cristoforo. «La Ztl – dice – è stata pensata per far vivere la piazza dalle persone. Ma quale piazza? Una piazza con stalli di carico e scarico? Mi aspettavo si facesse qualcosa di più per abbellire questa zona che già di per sé viene considerata fuori dal circuito commerciale. Invece niente. L’unica cosa che abbiamo visto sono poliziotti a far multe».