«Verona fondamentale, non puoi aspettare le ultime tre partite per metterti in salvo»
foto da Quotidiani locali
Su come finirà la gara, non si sbilancia. Ritiene sia aperta a ogni risultato, ma soprattutto sottolinea che, al momento, è per entrambe la partita più importante dell’anno. Così vede Totò De Vitis la battaglia di domani tra Hellas e Udinese, incontro in cui si sfidano due formazioni del suo cuore, con i veronesi allenati dal suo ex compagno di squadra in gialloblù, Marco Baroni. Al bivio del Bentegodi, i bianconeri devono prendere la strada giusta ma anche prepararsi, secondo l’ex bomber, all’eventualità in cui la salvezza possa passare attraverso i tre scontri diretti di fila da disputare nelle ultime, altrettante, giornate di campionato (con Lecce, Empoli e Frosinone).
De Vitis, l’obiettivo della Zebretta è però non arrivare ai 270 minuti finali con l’acqua alla gola.
«Certo, non deve aspettare quelle tre partite per portarsi in salvo ma anche, ripeto, essere pronta a quel tipo di scenario. La sfida di Verona è fondamentale, sinora la più importante della stagione. Un tipo di match in cui non emergeranno i veri valori delle due formazioni, perciò dico che può uscire ogni risultato. I punti li porterà fuori chi dimostrerà più intelligenza durante i novanta minuti».
Per l’Udinese può essere importante anche un punticino?
«Per quanto un pareggio fuori casa vada sempre bene, e che il peso di un pubblico come quello del Bentegodi possa farsi sentire, ritengo che l’atteggiamento giusto deve essere quello volto a cercare il successo».
L’Hellas ha dimostrato anche a Bergamo di avere una qualità, quella di rimanere in partita.
«È una formazione capace di riemergere anche quando pensi sia crollata. Ha un potenziale tutto da esprimere, con giocatori interessanti come Suslov e Noslin. Bravo è stato anche Baroni, mio ex compagno di squadra a Verona. Ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro, visto quanto è successo a gennaio, quando il club ha venduto molti giocatori. Tutti davano per scontata la retrocessione, invece i gialloblù sono tornati in corsa».
La dote principale del mister?
«Forse la sua esperienza, in questo momento, conta. Già la scorsa stagione ha lottato in una situazione simile a Lecce. Sicuramente sa gestire il momento, frutto anche degli anni di gavetta che ha fatto. È un tecnico preparato e una persona seria».
Il Verona sta facendo il massimo, i bianconeri avrebbero potuto avere qualche punto in più ed essere al sicuro in chiave salvezza?
«Sì, sono d’accordo. Ma è ancora tutto in gioco e dipende tutto da loro».
Da bomber qual è stato, un’arma importante in questa salvezza per l’Udinese può essere rappresentata da Lucca?
«Lorenzo lo conosco da quando giocava nella Primavera del Brescia. Lo seguivo perché ero impegnato nell’area scouting del Sassuolo. È stato poi compagno di squadra di mio figlio Alessandro a Pisa. Ha solo dimostrato parzialmente le sua qualità: il potenziale di cui dispone è enorme, ha tutto ciò che un attaccante deve avere. Dipende dalla sua maturazione, ma può diventare il nuovo Luca Toni».
Proviamo a indicare chi scende in Serie B. Troppo azzardato prevedere chi farà compagnia a una Salernitana già staccata dalle altre in lotta?
«Sì, perché sarà una battaglia combattuta sino all’ultima giornata. Per fare un esempio, il Lecce di Luca Gotti in questo momento ha 32 punti, sta respirando, ma deve sempre stare molto attento».