Furti in casa e sulle auto: oltre 11 anni di reclusione
Non c’erano soltanto furti in abitazione e sulle auto nel lungo elenco di imputazioni contestate dalla Procura di Udine a Niki Hudorevich, 25 anni, residente a Trieste, con l’aggravante della recidiva specifica infraquinquennale.
E adesso che il processo si è chiuso, peraltro con una serie di condanne che, sommate tra loro, fanno in tutto 8 anni di reclusione, sarà di nuovo il magistrato inquirente a occuparsene, onde riqualificarle nella fattispecie della rapina impropria.
È questa l’indicazione uscita dalla sentenza emessa ieri dal giudice monocratico del tribunale di Udine, Paolo Milocco, che, ritenendo necessaria una rilettura giuridica dei fatti contestati, ha disposto la trasmissione degli atti in Procura.
Per i furti, intanto, il primo di grado è chiuso. Del colpo commesso il 9 dicembre 2021 in un’abitazione di via Chiamuzzacco, ad Artegna, era chiamato a rispondere in concorso con Michele Hudorovich, 27 anni, di Udine, e con un minorenne (all’epoca diciassettenne). Il giudice ha inflitto al suo complice, a sua volta gravato da una recidiva specifica, 3 anni e 6 mesi di reclusione, a fronte dei 3 chiesti dalla pubblica accusa.
Una volta entrati nell’appartamento, dopo avere forzato la porta della cucina, i tre non si accontentarono del paio di orecchini in oro del valore di 500 euro trovati in una camera, ma si portarono via anche le telecamere di videosorveglianza.
Poi, nel mese successivo, il solo Niki Hudorevich rivolse le proprie attenzioni sulle auto. Prima, il 20 gennaio, a Staranzano, riuscì a impossessarsi della borsa che la proprietaria aveva lasciato all’interno della sua Seat Ibiza, parcheggiata in strada.
Per farlo, non esitò a mandarne in frantumi un finestrino. Poi, il successivo 28 gennaio, replicò su una Mercedes trovata parcheggiata a Trasaghis. Aperta dopo avere rotto un finestrino, estrasse nuovamente una borsa da donna. Dentro, c’erano i documenti, passaporto compreso, oltre che le chiavi di casa e contanti per un totale di 500 euro. Quanto agli ulteriori episodi contestati, sarà il pm a rivalutarli ai fini di una loro riqualificazione.
Risalgono tutti al 2 febbraio 2022, quando Niki Hudorevich, al volante di una Bmw, fu avvicinato per un controllo da una pattuglia dei carabinieri del Nucleo operativo del comando di Tolmezzo in un parcheggio di via Monti, a Passons di Pasian di Prato.
La sua reazione fu quella di inserire la retromarcia, urtando in tal modo contro la Fiat 600 di un’automobilista che passava in quel momento, e di scappare, costringendo uno dei militari a gettarsi in terra per evitare di essere investito.
Da qui, le accuse di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento. Nel processo erano coinvolti anche Georgiana Vizitiu, 24 anni, di Trieste, condannato a 1 anno (pena sospesa) per simulazione di reato, e Demis Hudorevich, 20, di Trieste, assolto.