Morto l’ex questore Pietro Comelli: a Udine indagò sulla strage di viale Ungheria
UDINE. La città dice addio all’ex questore friulano Pietro Comelli, originario di Nimis, morto in ospedale, per un improvviso aggravarsi delle sue condizioni fisiche. Aveva 80 anni.
Dopo aver diretto per diversi anni la Questura di Forlì, dove guidò la polizia nella delicata fase della chiusura delle indagini sulla banda della Uno bianca, che vide coinvolti anche due agenti originari della provincia forlivese, Comelli entrò in servizio a Udine nel 1997.
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Nato il 4 dicembre 1943, l’ex questore, laureato in scienze politiche all’Università di Padova, assunse il suo primo importante incarico proprio a Udine, nel dopo terremoto. Era il 1977, all’indomani del sisma del 6 maggio 1976: fu nominato dirigente della sezione della Polizia stradale. Una posizione che mantenne fino al 1979, quando fu destinato ad un altro importante incarico, a Bologna, come dirigente della Polstrada del capoluogo emiliano.
Cinque anni dopo, nel 1985, Comelli fu nominato dirigente del compartimento della Polizia stradale del Friuli Venezia Giulia. Si insediò a Trieste, riavvicinandosi così al suo Friuli.
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Furono anni molto impegnativi, durante i quali Comelli svolse un’importante opera di raccordo e coordinamento delle sezioni di questo importante ramo della Polizia di Stato. Merita ricordare anche il suo impegno all’interno del Centro addestramento della stradale, a Cesena, dove divenne direttore nel ’90, mettendo a frutto la sua già lunga esperienza nel settore.
Alla fine del ’94 giunse la nomina a questore di Forlì, cui si aggiunse, poi, la direzione della Questura udinese. In città, Comelli dovette affrontare momenti particolarmente difficili, in particolare negli anni ’90, quando la microcriminalità divenne criminalità vera e propria.
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Il traffico di stupefacenti e l’incremento della prostituzione culminò, come molti ricordano, con la strage di viale Ungheria, in cui persero la vita tre poliziotti. «Mio padre mi ha insegnato il rispetto e la gentilezza – il ricordo affettuoso della figlia Cristina –. Mi ha sempre aiutata nei momenti difficili. Trovava sempre il tempo per me e per mia madre, nonostante fosse tanto impegnato per lavoro. Papà ha sempre fatto tanta beneficenza e ha trasmesso anche a me il desiderio di aiutare gli altri senza volere nulla in cambio. Era molto sensibile e riusciva a fare proprio il dolore degli altri. Ricordo che durante uno dei suoi ultimi incarichi si era occupato dei rifugiati e le storie di queste persone lo avevano particolarmente colpito. Siamo sommersi dall’affetto delle persone, tante, che gli hanno voluto bene».
Comelli lascia la moglie Renata e la figlia Cristina. Il funerale sarà celebrato lunedì 22 aprile, alle 17, a Paderno. Domenica 21 aprile, alle 18.30, sarà recitato il rosario.