L’Udinese in casa del Verona cerca una vittoria per avvicinarsi alla salvezza
foto da Quotidiani locali
D’accordo che chi va piano va sano e lontano, come ci dicevano i nostri nonni, ma l’Udinese per salvarsi ha bisogno di piazzare almeno un paio di acuti e quella di stasera a Verona sembrano l’occasione e la sede ideali. Perché si tratta di uno scontro diretto (stessi punti in classifica), perché nel turno successivo i bianconeri sono attesi dalla trasferta sul campo del Bologna e perché potrebbe significare avere meno urgenza di vincere le ultime tre giornate che vedranno Pereyra e compagni affrontare nell’ordine Lecce (in trasferta), Empoli (in casa) e Frosinone (in Ciociaria).
SIMILITUDINI
Si affrontano due squadre che hanno nel loro dna caratteristiche abbastanza simili. Il Verona, come l’Udinese, ama aspettare l’avversario e ripartire. E infatti proprio con le squadre della parte sinistra della classifica ha offerto le migliori prestazioni. I bianconeri, addirittura, non hanno ancora vinto uno scontro diretto ma se vogliono restare in serie A, un paio tra i quattro che devono ancora disputare, dovranno farli propri. Cioffi alla vigilia ha parlato di «partita bella da giocare», quasi volesse sciogliere i nervi di una squadra che non riesce a esprimersi con continuità nell’arco dei 90’ come hanno confermato i tre quarti di gara disputati con la Roma.
SCELTE
Cioffi ha perso per un infortunio di carattere muscolare anche Giannetti. C’è da sperare che a Perez, Bijol e Kristensen non venga un raffreddore e che riescano a stare lontani dalle squalifiche altrimenti anche comporre un pacchetto difensivo sarà un problema. L’argentino sembrava essere l’unica possibile novità rispetto alla formazione che ha affrontato la Roma e invece, sembra di capire che l’undici iniziale sarà lo stesso. In più in panchina ci saranno Brenner e Davis.
ULTIMO MINUTO
Servirà massima concentrazione dal primo all’ultimo minuto. Del resto la storia recente dice che il derby del Triveneto è stato deciso nel recupero: all’andata Henry segnò il 3-3 al minuto 97’, lo scorso anno al Bentegodi Bijol segnò il 2-1 di testa su punizione di Samardzic quando era scoccato il 92’.