C’è da dimenticare il + 23 di marzo: la Gesteco parte sfavorita contro Cantù
CIVIDALE. Ci si scordi la “passeggiata” fra i sentieri di una squadra distratta, slegata. In quell’occasione agevole. Guai a lasciarsi obnubilare dal +23 inflitto un mesetto fa all’avversaria ora designata a frapporsi fra la Ueb e il passaggio del turno. Sarà in formato play-off, infatti, Cantù nei quarti di finale al via il prossimo fine settimana.
Si parte dunque dal sorprendente 82-59 del PalaGesteco: ma la premessa, sulla carta, non fa troppo testo agli occhi di bookmakers e addetti ai lavori.
L’Acqua San Bernardo, insomma, resta la favorita di questa serie. Seconda forza del Girone Verde, quella allenata da coach Cagnardi è compagine di prim’ordine, allestita per riportare una piazza storica del panorama cestistico nazionale ai fasti di un tempo.
Tra le file del club lombardo, andandolo ad analizzare, non mancano gli ex giocatori di Serie A: da capitan “Pippo” Rossi, un passato alla Virtus Bologna, al neo-arrivato Moraschini, innesto in corsa di lusso il cui graduale inserimento in gruppo pare stia ora iniziando a fruttare: nell’ultima gara contro Udine, per l’ex Reyer, 12 punti (3/4 dall’arco) e 3 assist per un 17 di valutazione complessiva.
A spiccare rispetto a un nucleo italiano molto solido, la coppia statunitense formata da Hickey e Young. Il primo, in particolare, durante la regular season ha raccolto la miglior valutazione media di tutto il torneo cadetto, 23.6, collezionando 18.3 punti, 7 assist e 2.6 palle recuperate a partita.
Nel corso della fase a orologio, Cantù è inciampata per quattro volte, forse prendendo sotto gamba almeno un incontro fra quelli giocati, e persi, contro Orzinuovi, Rimini, Chiusi e, infine, Cividale. Tuttavia, dopo essersi assicurata il secondo posto nel Girone Verde, la banda Cagnardi non ha più tentennato, anzi: ad oggi viaggia con tre successi di fila all’attivo, segnale di come, in vista dei play-off, venturi, la squadra si sia rimessa a pedalare senza perdersi in altri indugi. Sarà dura, perciò, Gesteco. Dura, certo, ma per nulla impossibile.