“Ho mangiato troppa carne”: sabato 2 marzo il food blogger Biagiarelli al Libraccio di Mantova

È possibile amare e odiare, allo stesso tempo, una bistecca? Perché mangiamo animali e cosa succederà se non smettiamo di farlo?

Da queste domande prende avvio il nuovo libro di Lorenzo Biagiarelli, “Ho mangiato troppa carne” (Cairo editore). Il social chef cremonese, seguito da centinaia di migliaia di follower, presenterà il suo ultimo lavoro sabato 2 marzo alle 18 al Libraccio di via Verdi 50 a Mantova.

Moderatori dell’incontro saranno i mantovani Alberto Grandi e Daniele Soffiati, autori e voci del seguitissimo podcast DOI-Denominazione di Origine Inventata, realizzato nella Multifactory R84 (la produzione è di Gabriele Beretta, milanese ma virgiliano d’adozione).

Biagiarelli, esperto di cibo di tutto il mondo, parlerà del suo percorso verso un’alimentazione vegetariana - condiviso con la compagna, la nota giornalista Selvaggia Lucarelli - e cominciato con un viaggio in Corea del Sud.

Implicazioni morali

Le implicazioni morali del consumo di carne, la sostenibilità ambientale, le condizioni degli animali destinati alla macellazione, l’ipotesi terrorizzante che la prossima pandemia possa nascondersi in un capannone pieno di maiali, la politica che sempre più incide sui modelli alimentari, gli aspetti culturali che rendono difficile passare ad una dieta vegetariana, il cibo del futuro, tra carne coltivata e insetti: sono molti i temi che il food blogger, noto anche come personaggio televisivo, toccherà durante la presentazione in libreria.

Le digressioni

Qualche digressione, c’è da scommetterci, sarà dedicata anche alle tradizioni gastronomiche inventate, tema portante del podcast DOI (il social chef, prima dell’incontro in libreria, registrerà una puntata coi due autori), spesso toccato da Biagiarelli stesso, definito anche “signore degli aneddoti” per la vasta conoscenza della storia e delle storie della cucina italiana.

Cronaca

Lorenzo Biagiarelli, è stato di recente protagonista della cronaca e il clamore è stato enorme. Era stato lui a sollevare il dubbio che una ristoratrice con un locale in provincia di Lodi avesse scritto una recensione finta sul suo ristorante. La storia è finita malissimo, con il suicidio della donna travolta da un’ondata di odio social.