Aldo Gabriele Renzulli nel famedio dei benemeriti: una vita passata in politica

Riconoscenza e commozione, oltre a tanti garofani rossi, simbolo di quel partito socialista di cui è stato uno dei massimi esponenti regionali e nazionali. Il nome dell’onorevole Aldo Gabriele Renzulli figura da mercoledì 15 maggio tra i grandi della città di Udine per volontà del Comune, che lo ha inserito nel famedio dei Benemeriti della città all’interno del cimitero monumentale di San Vito.

Una cerimonia semplice, ma sentita, quella a cui hanno partecipato in molti, dalle autorità civili e militari, tra cui il prefetto Domenico Lione, fino ai compagni e compagne di partito e non solo, oltre alla moglie Gabriella e alla figlia Asia Ginevra.

Una data, il 15 maggio, scelta non a caso, visto che esattamente un anno fa Renzulli si spegneva all’età di 80 anni a Udine, dopo una vita passata in quella politica che lascia il segno, non solo nell’ambito della sanità, dove molto ha dato, ma anche in quello dei diritti civili.

«Di carattere umile e con una profonda idea di politica – ha ricordato il sindaco Alberto Felice De Toni –. Un’intelligenza e un’umanità, le sue, che devono essere d’esempio per le giovani generazioni».

A ricordare la figura dell’uomo, davanti a politici come Ferruccio Saro, Giorgio Santuz, Stefano Nazzi, Furio Honsell, Maria Sandra Telesca, Federico Pirone e Stefano Gasparin solo per citarne alcuni, è stato poi il sindaco di Martignacco, Mauro Delendi, che ha voluto parlare «non in veste di primo cittadino – ha detto –, ma di compagno di una lunga avventura partita a inizio anni Ottanta. Un fratello maggiore dal quale ho imparato molto, non ultima la capacità di confrontarsi sempre in modo civile, anche nelle diversità di opinioni.

Il suo obiettivo – ha proseguito Delendi – è sempre stato quello di costruire ed è stata encomiabile la sua capacità di affrontare i problemi destrutturandoli, di sconvolgere gli schemi per trovare poi le soluzioni».

Segretario regionale del Psi friulano e componente dell’assemblea nazionale del partito, Renzulli fu consigliere regionale in Friuli, deputato per due legislature e negli anni ’80 anche assessore regionale alla Sanità.

A lui si devono ad esempio l’apertura del Cro di Aviano e la fondazione del numero di emergenza 118 in Friuli Venezia Giulia, prima regione in Italia a esserne dotata.

«Oltre alla sanità – ha ricordato ancora Delendi, accennando anche al caso di Eluana Englaro – Gabriele si è sempre battuto in difesa dei diritti civili, intesi in un’accezione molto ampia e che doveva abbracciare tutti i cittadini ai quali spettano anche dei doveri».

Impossibile poi non ricordare un altro paladino dei diritti civili, Loris Fortuna, presente non solo nei discorsi, ma anche in un manifesto portato da Delendi e creato assieme a Renzulli per la prima commemorazione dalla morte del politico friulano a cui si deve la legge sul divorzio.